ANTICO E NUOVO PATTO

Oggigiorno, molte persone rigettano l'Antico Testamento, perché contiene le leggi. Ora è la legge divina che determina ciò che è il peccato. Questa conoscenza è dunque determinante per il cristiano.

Ne Gesù ne gli apostoli hanno dichiarato che le Scritture dell'Antico Testamento erano scadute e potevano quindi essere scartate dalla vita del cristiano.

L'apostolo Giovanni scrive: "Chi fa il peccato commette una violazione della legge; il peccato è la violazione della legge. E voi sapete che Egli è stato manifestato per togliere i peccati; in Lui non c'è peccato. Chiunque dimora in Lui non pecca; chiunque pecca non l'ha veduto, ne l'ha conosciuto" (I Giovanni 3:4-6). E' dunque molto importante di determinare se l'Antico Testamento è sempre in vigore poiché esso contiene moltissime leggi. Voi non potete evitare di cadere nel insidia del peccato, se voi non conoscete la legge?

Gesù disse ai suoi discepoli: "Poiché io vi dico in verità che fino a che siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà, che tutto non sia adempiuto" (Matteo 5:18).

Che cosa è uno iota? Si tratta della più piccola lettera dell'alfabeto greco. Gesù aggiunge che non può sparire neanche un tratto di lettera, neanche il più piccolo iota. Con questa frase Gesù esprime tutta l'importanza e l'integrità della legge. Questo messaggio è lungi dal concordare con le affermazioni dei predicatori che predicano che la legge è abolita. Una tale dichiarazione è in contrasto con l'insegnamento di Cristo.

La legge è situata essenzialmente nell'Antico Testamento, particolarmente nei primi cinque libri che vanno dalla Genesi al Deuteronomio. Essa cè anche in tutta la Bibbia come per esempio nei profeti. Gesù ne fa menzione quando dichiara: "Non pensate che io sia venuto per abolire la legge e i profeti; io non sono venuto per abolire ma per compire" (Matteo 5:17).

Nel versetto la parola compire è tradotta in greco "PLEROO" che significa compiere, perfezionare rendere la legge perfetta e completa.

Noi vediamo che Gesù è venuto per perfezionare la legge e non per abolirla, oppure per cancellarla. D'altronde, Lui stesso ha osservato la legge scrupolosamente, lasciandoci così un esempio che noi dobbiamo seguire.

L'Apostolo Giovanni ci chiede di vivere come Gesù ha vissuto: "Chi dice di dimorare in Lui, deve, nel modo che Egli camminò, camminare anch'esso" (I Giovanni 2:6). L'Apostolo Paolo parlando di Cristo scrive: "... è stato tentato come noi, però senza peccare" (Ebrei 4:15). Quanto a l'apostolo Pietro, aggiunge: "... lasciandovi un esempio, onde seguiate le Sue orme, Egli che non commise peccato, e nella cui bocca non fu trovata alcuna frode" (I Pietro 2:21-22).

Se Gesù non avesse messo in pratica tutta la legge, Egli avrebbe peccato (I Giovanni 3:4).

In quello che noi chiamiamo il sermone sulla montagna, Cristo rafforza le esigenze della legge. Egli ha dato una dimensione supplementare e più profonda. Essa si trova espressa in ognuno dei libri del Nuovo Testamento.

Prendete la pena di esaminare ciò che Gesù dichiara e voi vedrete che Egli non è venuto per sostituire le leggi dell'Antico Testamento per una serie di leggi differenti, come tante persone credono. Queste leggi rimangono incrollabili, inalterate ed esse devono rimanere tali e quali noi le scopriamo nel testo ebraico, senza che sparisca un solo iota o un solo tratto di lettera. Al contrario, esse sono state amplificate da Cristo!

Gesù aggiunge: "Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti ed avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati, esso sarà chiamato grande nel regno dei cieli" (Matteo 5:19).

Gesù non dice che quelle persone colpevoli di sopprimere una parte dei Suoi comandamenti, e di insegnare agli altri a farlo saranno nel Regno di Dio. Dice semplicemente che si parlerà di essi.

Colui che sopprimerà uno dei più piccoli comandamenti sarà chiamato "il più piccolo" nel regno, mentre colui che li insegnerà sarà chiamato "grande", da coloro che saranno nel regno.

Noi possiamo collegare a questa dichiarazione: "Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli" (Matteo 7:21).

L'Antico Testamento ci insegna che Cristo doveva venire per rendere la legge magnifica e illustre. Isaia scrive: "Tu hai visto molte cose, ma non hai fatto attenzione; le orecchie erano aperte, ma nessuno ha udito (Perchè? Perchè il loro cuore era insensibile come l'indica Matteo 13:15). L'Eterno ha voluto, per la gioia di Israele, publicare una legge grande e magnifica" (Isaia 42:20-21).

La parola pubblicare è tradotto in ebraico "GADAL" che significa grande, magnifica. Quanto alla parola "magnifica", è tradotto "ADAR" dunque il senso è: gloriosa, onorevole, elargita.

E aggiungendo lo spirito della legge, alla lettera della legge Gesù mostra bene che essa è inalterabile e perpetua.

La legge è eterna! Davide scrive: "Tutti i tuoi comandamenti sono verità. Da lungo tempo so delle tue testimonianze che tu le hai stabilite in eterno... La somma della tua parola è verità; e tutti i giudizi della tua giustizia durano in eterno" (Salmo 119:151-152, 160).

E dicendo che non sparirebbe di questa legge eterna un solo iota o un solo tratto di lettera, non bisogna credere che da quel momento, Gesù ha ribaltato tutte le lettere per aggiustarle in modo differente e far loro dire altre cose. Egli conferma che il testo rimane immutato.

Ha lasciato la legge tale quale era all'origine, ma Egli ha chiesto ai Suoi discepoli di portare un riguardo più esteso sulla legge, di comprenderne la sua intenzione e di applicarla nel suo senso più ampio ma soprattutto non deviare da essa.

Avete mai trovato una sola dichiarazione di Cristo confermando che la legge è abolita? No, voi non ne troverete nella Parola di Dio. Anzi, aggiunge: "Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, voi non entrerete punto nel regno dei cieli" (Matteo 5:20).

Cioè: Se la vostra giustizia, se la vostra osservanza delle leggi non è più grande di quella di coloro che osservano alla lettera la legge, allora voi non erediterete il Regno. La vostra giustizia deve essere più grande della loro. Altrimenti, la porta del Regno si fermerà davanti a voi!

A queste parole senza equivoco Gesù aggiunge: "Voi avete udito che fu detto agli antichi: non uccidere, e Chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale" (Matteo 5:21).

Notate che Cristo non porta alcuna modificazione al sesto comandamento, lo lascia tale che è, ma alla lettera della legge, il versetto seguente aggiunge lo spirito della legge che bisogna osservare anche: "Ma io vi dico: chiunque si adira contro il suo fratello sarà sottoposto al tribunale; e chi avrà detto al suo fratello raca, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto pazzo sarà condannato alla geenna del fuoco" (Matteo 5:22).

All'epoca dell'Antico Testamento, qualcuno che uccideva il suo prossimo involontariamente poteva essere discolpato. Per contro un crimine premeditato era punito con la morte.

Gesù ci chiede di andare più avanti con i comandamenti. Ecco perché Egli li magnifica e ci aiuta a seguire una meta precisa che Egli descrive in questi termini: "Voi dunque siate perfetti, com'è perfetto il Padre vostro celeste" (Matteo 5:48).

E' una conclusione erronea di pretendere che, se una delle leggi divine o un comandamento non è ripetuto nel Nuovo Testamento, non è più in vigore.

Gesù Cristo non ha alterato la lettera della legge! Per capire ciò che Egli ha fatto esattamente, noi dobbiamo considerare tutta la Bibbia senza rigettare l'Antico Testamento, come molti lo fanno.

Davide non aveva il testo a sua disposizione spiegando lo spirito della legge. Noi abbiamo a nostra disposizione il quinto capitolo dell'Evangelo di Matteo. Tuttavia, grazie allo Spirito Santo che gli era stato dato (Salmo 51:13), ha potuto discernere questa dimensione convergente alla legge.

E spiega come vi è giunto: "Io ti ho cercato con tutto il mio cuore non lasciare che io devio dai tuoi comandamenti. Io ho riposto la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te... Io mi diletto nei tuoi comandamenti, i quali io amo. Alzerò le mie mani verso i tuoi comandamenti che amo. Prima che io fossi afflitto, andavo errando; ma ora osservo la tua parola... Io ho veduto che ogni cosa perfetta ha un limite, ma il tuo comandamento ha una estensione infinita. Ho quanto amo la tua legge! È la mia meditazione di tutto il giorno. I tuoi comandamenti mi rendono più savio dei miei nemici; perché sono sempre meco" (Salmo 119:10-11, 47-48, 67, 96-98).

Scrivendo: "I Tuoi comandamenti non hanno dei limiti", Davide ci fa capire a discernere la dimensione complementare, è a dire lo spirito della legge che si aggiunge alla lettera della legge. Leggendo questo Salmo 119 che ha scritto, si capisce perché parlando di lui, Dio gli ha reso questa testimonianza. "Io ho trovato Davide, figlio di Iesse, un uomo secondo il mio cuore, che eseguirà ogni mio volere" (Atti 13:22). Davide voleva cambiare quando Dio lo correggeva, ecco perché studiava e meditava la legge.

Il nuovo Testamento aggiunto alla legge, l'amplifica e lo rafforza. La legge è eterna e l'incontro con le ordinanze dei sacrifici che furono date più tardi a causa delle trasgressioni commesse contro questa legge eterna.

Geremia scrive: "Ecco i giorni vengono, dice l'Eterno, che io farò un nuovo patto con la casa di Israele e con la casa di Giuda; non con il patto che fermai con i loro padri il giorno che li presi per mano per trarli fuori dal paese d'Egitto; patto che essi violarono, ben che io fossi il loro Signore, dice l'Eterno; ma questo è il patto che farò con la casa d'Israele, dopo quei giorni, dice l'Eterno: io metterò la mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo" (Geremia 31:31-33).

Questa legge scritta sulle tavole di pietra deve ugualmente essere scritta nel nostro cuore. Non c'è dunque alcun cambiamento quanto alla legge stessa, il solo cambiamento si pone in quanto che essa sarà scritta nei cuori. È così che il cristiano conoscerà veramente Dio. Questa legge resterà in vigore secondo la lettera, tale e quale fu data nell'Antico Testamento, ma in più secondo lo spirito.

Se si studia la Bibbia, si deve riconoscere che la legge è sempre in vigore tale e quale è stata data all'epoca del Sinai, ma in più bisogna vederla ugualmente tale che Gesù Cristo l'ha definita.

ANTICO E NUOVO PATTO
(Seconda parte)

Quando l'Eterno decise di vivere in mezzo del popolo d'Israele, e fece costruire un tabernacolo e scelse Aaronne e i suoi figli come sacerdoti, alfine metterli al Suo servizio nel sacerdozio. Egli scelse ancora i membri della tribù di Levi, i leviti, per essere al servizio dei sacerdoti e occuparsi delle diverse cure per il tabernacolo e tutti gli utensili (Numeri 3).

Cristo non poteva essere un sacerdote secondo il sacerdozio mosaico poiché Mosè non fu mai un sacerdote.

Durante il periodo del nuovo patto, ha avuto qualcuno un ruolo paragonabile a quello che Aaronne e i suoi discendenti ebbero nell'epoca dell'antico patto?

Si, Paolo ce ne parla nei capitoli 7, 8 e 9 della sua epistola agli Ebrei. Egli scrisse che noi abbiamo un Sovrano Sacerdote che Si è assiso alla destra del trono di Dio, Egli è ministro del vero tabernacolo, eretto dal Signore e non da un uomo (Ebrei 8:1-2).

Il tabernacolo costruito da mani d'uomo è quello che Mosè a eretto (Esodo 40). Era la copia terrestre di quello che è nei cieli per il trono di Dio. Se l'originale è là, nei cieli, è certo che un sacerdote deve esserci, per continuare a ufficiare sotto la nuova alleanza.

Leggendo la legge, si scopre la descrizione del tabernacolo terrestre, copia del tabernacolo celeste, benchè noi non possiamo sapere di come l'originale è costituito. La maggioranza dei cristiani non hanno mai pensato seriamente a questo e se noi vogliamo capire il ruolo di Cristo, noi dobbiamo conoscere quello dei figli di Levi e di Aaronne.

Paolo prosegue: "Poiché ogni sommo sacerdote è costituito per offrire doni e sacrifici; (Secondo che fu detto da Dio a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: Guarda, egli disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte)" (Ebrei 8:3-5).

Paolo aggiunge: "Ma ora egli ha ottenuto il ministero di tanto più eccellente, ch'egli è mediatore d'un patto anch'esso migliore, fondato su migliori promesse. Poiché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non si sarebbe cercato luogo per un secondo. Difatti, Iddio, biasimando il popolo, dice: Ecco i giorni vengono, dice il Signore, che io concluderò con la casa d'Israele e con la casa di Giuda, un patto nuovo" (Ebrei 8:6-8).

Il patto è un accordo che si rapporta alla legge. Se la osserviamo tale e quale è prescritta, riceviamo delle benedizioni e se la rigettiamo, riceviamo delle maledizioni. E' quello l'accordo che era stato preso.
Avete notato che lo sbaglio non era solamente nel popolo, era anche nel patto stesso, poiché è scritto: "Poiché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non si sarebbe cercato luogo per un secondo. Ecco i giorni vengono, dice il Signore, che io concluderò con la Casa d'Israele e con la casa di Giuda un patto nuovo" (Ebrei 8:7-8).

Il primo patto non poteva raggiungere lo scopo per la quale era stato stabilito, poiché esso aveva una debolezza umana, essa non poteva compiersi per la carne unicamente, in lui mancava la potenza dello Spirito Santo.

La Bibbia aggiunge: "... Poiché non hanno perseverato nel mio patto, ed io alla mia volta non mi sono curato di loro, dice il Signore" (Ebrei 8:9)

Il primo patto aveva una debolezza fondamentale, nel senso che la legge era scritta sulle tavole di pietra, ma con il nuovo patto le cose sono differenti, questo difetto è corretto.

E' con intenzione che Dio ha stabilito il primo patto tale quale era, alfine di dimostrare che l'uomo non può compiere, con la sua sola forza, il perché è stato chiamato.

Questo nuovo patto è fatto, nei nostri giorni, con tutti coloro che Dio chiama. Essa non può concludersi con coloro che rigettano la legge divina e che contrariamente a ciò che Gesù ha affermato, vogliono considerarla come abolita.

"Dicendo: un nuovo patto, Egli ha dichiarato antico il primo. Ora, quel che diventa antico e invecchia è vicino a sparire" (Ebrei 8:13). E' dunque molto chiaro che quello che stà per a sparire, è l'antico patto, non è la legge divina. Questo nuovo patto è stabilito in eterno e lo sarà per tutti un giorno.

Dopo questo, Paolo descrive gli oggetti che si trovavano nel luogo santo, là dove i sacerdoti potevano entrare sempre (Ebrei 9:1-6).

Certuni scartano tutto questo protestando che si tratta della legge di Mosè. Mosè era il porta parola, ma non il legislatore, è Dio che lo è.

Tutto questo è situato nel Nuovo Testamento. Se voi volete conoscere il significato esatto del messaggio di Paolo, quando alla funzione attuale di Cristo e il significato delle cose materiali che si trovavano nel tabernacolo, voi dovete esaminare l'Antico Testamento e particolarmente il libro di Esodo, del Levitico e dei Numeri.

Che cosa succede nella seconda parte chiamato il luogo santissimo? "Ma nel secondo, entra una volta sola all'anno il solo sommo sacerdote, e non senza sangue, il quale egli offre per sé stesso e per gli errori del popolo. Lo Spirito Santo voleva con questo che la via al santuario non era ancora manifestata finché esisteva ancora il primo tabernacolo" (Ebrei 9:7-8).

All'epoca di Mosè questa strada non era ancora aperta, poiché solo il sommo sacerdote ne aveva accesso. In tutte queste copie del celeste, non vi era alcun accesso diretto verso il Padre che Lui è nei cieli.

In seguito, Paolo spiega che le offerte, i sacrifici, gli alimenti, le bevande e le diverse abluzioni, non erano che ordinanze carnali imposte fino all'epoca della riforma (Ebrei 9:9-10)

Durante questo periodo, ogni sacrificio era un richiamo alla colpevolezza, alcun sacrificio poteva lavare la coscienza e il cuore. L'epoca della riforma è quella che è iniziata con la morte di Cristo. Davide aveva compreso tutto questo, e per questo ha scritto: "I sacrifici di Dio sono lo spirito rotto..." (Salmo 51:17).

Il vero cristiano deve dunque vedere nella legge, non solamente la morte di un animale sacrificato, ma anche la morte di Cristo che si è sacrificato volontariamente per tutti.

Se la volontà non è infranta ogni volta che si trasgredisce la legge, è inutile e vano avvicinarci a Dio con la preghiera, poiché se non ci si avvicinerà all'altare che è nei cieli con cuore rotto e contrito Dio non ci esaudirà, come lo conferma Isaia (Isaia 59:1-2). Ecco perché è molto importante di comprendere il messaggio nell'epistola agli Ebrei.

Paolo prosegue: "Ma venuto Cristo, Sommo Sacerdoti dei futuri beni, egli, attraverso il tabernacolo più grande e più perfetto, non di questa creazione, e non mediante il sangue di becchi e di vitelli, ma mediante il proprio sangue, è entrato una volta per sempre nel santuario, avendo acquistata una redenzione eterna. ... Quanto più il sangue di Cristo che mediante lo Spirito eterno ha offerto s'è stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire all'Iddio vivente? Ed è per questa ragione che eli è mediatore d'un nuovo patto affinch'è, avvenuta la sua morte per la redenzione delle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano l'eterna eredità promessa." (Ebrei 9:11-15). Cristo è nel tabernacolo celeste eretto da Dio il Padre ed Egli è entrato con il proprio sangue.

Oggigiorno, molte persone si credono cristiane, ma rigettano ciò che a loro non conviene e ciò che a loro non piace. Questo modo di vedere le cose non ha veramente nulla a vedere con i veri cristiani. Servire il Dio vivente, è ubbidirgli e sottomettersi non solo a Lui, ma al Suo governo e alle Sue leggi.

E' per uno spirito eterno che Gesù Cristo Si è offerto Lui stesso e, se l'uomo vuole liberarsi dal peccato, dev'essere ripieno dello Spirito di Dio. OffrendoSi, Gesù attira la nostra attenzione sulla nostra colpevolezza, purché noi accettiamo di lasciarci guidare da questa potenza, questo Spirito Santo che emana dal Dio vivente e che è il Suo pensiero.

Paolo aggiunge: "... Egli è il mediatore d'un nuovo patto, affinché, avvenuta la sua morte per la redenzione delle trasgressioni commesse sotto il primo patto... i chiamati ricevano l'eterna eredità promessa..." (Ebrei 9:15).

La terra, fu promessa nel corso del primo patto. Il nuovo patto contiene, essa, una promessa di vita eterna. Quando le persone si sviano dalla legge, si allontanano dal taberacolo e suppongono che entreranno in cielo. Non comprendono il patto non comprendono la promessa, e pensano che rimarranno eternamente ai piedi di Dio, come un cane fedele al suo padrone. Lo scopo vero della loro esistenza è a loro sempre sconosciuto.

A l'epoca dell'Antico patto, colui che osservava la lettera della legge poteva continuare a vivere, la vita non gli era tolta. Ma in tutti i modi, i suoi giorni, come i nostri, erano limitati, mentre lo Spirito Santo, che Dio dona a coloro che gli ubbidiscono (Atti 5:32) che porta la vita eterna.

E' estremamente importante esaminare l'antico e il nuovo patto. E' così che si può comprendere ciò che Dio vuole insegnarci e ciò che si aspetta da ognuno di noi.

L'Antico Testamento è stato dato per mostrare ciò che è il peccato e questo è un punto molto importante per il cristiano, come si potrebbe non peccare se si ignora esattamente il suo significato ed è la legge che ce lo ha rivelato. Se la legge non era ancora stata data, il peccato che è la trasgressione della legge non sarebbe potuto esistere.

Gesù non ha mai avuto l'intenzione di ripeterci le leggi, Egli si è accontentato di confermare che non sparirà nulla, neanche un iota o un solo tratto di lettera. Egli afferma che l'uomo deve vivere di ogni parola che esce dalla bocca di Dio ed è attaccandosi a tutta la parola di Dio che può comprendere, non solamente ciò che Cristo compie oggigiorno. Ma anche ciò che Dio richiede All'uomo di compiere su questa terra.

Dal principio, il giorno di riposo è stato fatto per l'uomo (Marco 2:27) è stato stabilito al settimo giorno e questo rimane identico in perpetuo. Ed è lo stesso per le feste annuali dell'Eterno. Cristo ha osservato tutto questo, senza dimenticare tutti i comandamenti, lo stimolo elevato della legge, poiché ne sono la base.