DIO E L'ETERNITA'

Chi non ha sentito un genitore o un amico, o un bambino porre una domanda molto semplice, ma alla quale è difficile rispondere, una domanda come questa: "Se Dio esiste da sempre e se Egli deve sempre esistere, come è che Egli venuto ad esistere?"

Se vi si pone questa domanda, quale è stata la vostra risposta? Sapete voi quale risposta si trova nella Bibbia?

Ecco un'altra domanda difficile a rispondere: "Che cos'è il tempo in rapporto con l'eternità?"

Quanti bambini hanno chiesto ai loro genitori: "Dimmi papà, quale è l'età di Dio?" o " Chi ha creato Dio?"

Voi avete certamente notato che i bambini hanno una curiosità molto più elevata dei loro genitori? Forse perché costoro non hanno ricevuto una risposta a queste domande, quando essi erano bambini.

Notiamo bene che la maggioranza delle religioni evitano molto spesso questo genere di domanda, per timore di dover rispondere.

Iniziando la lettura della Bibbia, noi troviamo nel libro della Genesi alcune parole piene di significato: "Al principio Dio creò (...)" (Genesi 1:1).

Nel Nuovo Testamento, quando noi cominciamo la lettura dell'Evangelo di Giovanni, noi leggiamo ancora questo: "Al principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio" (Giovanni 1:1).

Vi è dunque stato un principio, un inizio. Pertanto, l'apostolo Giovanni ci conferma che, quando il principio iniziò, Gesù, la Parola, che è l'Eterno dell'Antico Testamento, esisteva già.

Si, la Parola era là, Essa era già presente al principio, è quello che Giovanni afferma. Per conseguenza la Parola non ha avuto un principio, poiché quando il principio avvenne, già Essa era con Dio, in Sua compagnia.

Che cos'è il tempo?

Non è là un'altra domanda interessante?

Certe unità di misura del tempo sono state fissate da Dio. Per esempio, un giorno rappresenta il tempo che mette la terra per girare su sé stessa. Se la Luna non esisteva, noi non conosceremmo i mesi. L'anno, in quanto a esso, è il tempo di una rivoluzione della terra sulla sua orbita attorno al Sole.

Si può ugualmente dire che fissando il giorno di riposo al settimo giorno, che è il sabato e non la domenica, Dio creò la settimana.

Se la terra non esisteva, il giorno non esisteva neanche e lo stesso sarebbe per gli anni, se il nostro astro solare non esisteva.

Si può dunque affermare che se gli astri che noi conosciamo non esistevano, il tempo, tale che noi lo viviamo, non esisterebbe neanche.

Il tempo è stato fatto per l'uomo e gli dà la nozione delle cose che si svolgono.

Il tempo influenza la vita e l'attività umana. Esso influenza la loro continuità fino alla morte e, alla fine del cammino, rende tutti gli uomini uguali, poiché tutti ritornano alla polvere. Alla fine di un certo tempo, la loro memoria è dimenticata.

Se ci viene occasionalmente di pensare ai nostri nonni, cosa è avvenuto ai nostri bisnonni e delle generazioni precedenti?

Qualsiasi cosa noi facciamo, il tempo passa inesorabilmente e, come la Bibbia lo conferma, da sempre l'uomo fisico, l'uomo mortale, è stato e sarà un vapore che appare per un po' di tempo e che in seguito sparisce (Giacomo 4:14).

Allora, che età ha Dio?

La prima risposta che potrebbe venirci alla mente, è che Dio è almeno anziano come la Sua creazione, come l'età della Terra, del Sole e delle stelle, ma, come stiamo per vedere, per la Sua natura, Egli è estraneo al tempo. Egli è dunque fuori del tempo.

Le parole "età" o "vecchio" sono legate al tempo. Il tempo è fisico. Dio non è concernato dal tempo, Dio dunque non ha età. Si stima la creazione dell'universo a dei miliardi di anni, ma questo non vuol dire che Dio è invecchiato da allora, poiché Egli non ha età!

Dio non è ne giovane, ne vecchio, Egli è semplicemente eterno. La parola "eterno" si riporta a colui che non ha nè principio di giorni, ne fine di vita. "Eterno" è una parola che rimane fuori del tempo.

Eterno! Eternità! Ecco delle parole estranee all'esistenza che noi conosciamo. Quando un bambino viene al mondo, egli prende l'età, egli invecchia, fino al momento dove la sua vita si spegnerà come una candela.

Noi dobbiamo ben capire la differenza tra ciò che è spirituale, che è eterno, e ciò che è fisico, che è mortale.

Chi dunque ha creato Dio?

Tutto quello che è fisico è stato creato e Dio ne è l'autore. Ma la Sua creazione non si ferma là. Egli ha creato ugualmente degli esseri e delle cose e delle cose spirituali come gli angeli, un magnifico trono nei cieli e una moltitudine di altre cose, di cui noi abbiamo una debole idea, senza contare quello che Egli forse non ha rivelato nella Bibbia.

Ma per ciò che concerne Dio, nessuno l'ha creato, Egli è, Egli è sempre stato, ed Egli sarà sempre! E' quello che ci rivela il Suo nome che è e rimane al tempo presente.

A Mosè che gli domandò quello che egli doveva rispondere se gli domandano il nome di Colui che lo invia, Dio disse: "Io sono colui che sono (...). Colui che si chiama 'io sono' mi ha inviato da voi (...). Ecco il mio nome per l'Eternità" (Esodo 3:14-15).

Notate bene che il Suo nome rimane al presente: "Io sono colui che sono". Dio non cambia, Egli non si indebolisce, e non invecchia! "Io sono colui che sono", Dio è dunque Colui che è!

Se Dio non ha avuto un principio di giorni, se Egli è eterno, come Egli e avvenuto a esistere?

Il passato e il futuro sono delle nozioni del tempo. Ma noi dobbiamo pensare a Dio in un modo totalmente diverso. Egli è eterno e questo non ha nulla a vedere con il tempo. L'eternità è sempre al presente, essa non ha ne passato ne futuro.

Dio è sempre, da sempre e per sempre al presente. Dio è Colui che è, da adesso a sempre.

Gesù ha avuto un colloquio molto interessante con i giudei della Sua epoca. Questo colloquio è citato dall'apostolo Giovanni nel suo evangelo e lo troverete nel capitolo 8 e ai versetti 56 a 59.

Ed ecco: "Abrahamo, vostro padre, ha giubilato nella speranza di vedere il mio giorno; e l'ha veduto, e se né rallegrato. I Giudei gli dissero: Tu non hai ancora cinquant'anni e hai veduto Abrahamo? (Notate bene il modo sarcastico e schernitore della loro interpellanza.) Gesù disse loro: In verità, in verità vi dico: Prima che Abrahamo fosse nato, io sono. Allora essi presero delle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose ed uscì dal tempio."

Perché questa collera dei Giudei che volevano lapidarlo? Perché Gesù utilizzò il Suo proprio nome. Si potrebbe credere che Gesù utilizzasse un linguaggio strano per formulare la Sua risposta. Egli dice: "Prima che Abrahamo fosse nato, io sono". Questo dovrebbe far scattare tutti i meticolosi della lingua francese. Avrebbe potuto dire: "Prima che Abrahamo fosse io ero". Come Gesù poteva Egli essere stato, essere vissuto prima di Abrahamo? Ben'inteso, se avrebbe detto: "Prima che Abrahamo fosse, io ero". Tutti avrebbero scoppiati a ridere, ma dicendo "Prima che Abrahamo fosse nato, io sono". Cristo utilizzava il nome dell'Eterno dell'Antico Testamento. Egli si identificava come Colui che aveva dato questo nome a Mosè al pruno ardente.

Era per i Giudei una bestemmia, ecco perché lo volevano lapidare.

Il tempo non influenza l'eternità, come l'eternità non influenza il tempo. Quando Dio creò il mondo fisico, Egli creò il tempo e questo ci è confermato con la disintegrazione della materia.

Voi ed io, subiamo il tempo, poiché noi siamo fisici, tributari del tempo; ma non sarà sempre così.

Dio ci ha creati fisici poiché egli vuole fare di noi i Suoi figliuoli ed è quello che noi diverremo, quando alla resurrezione, noi entreremo nella famiglia divina, se noi faremo la nostra parte. Noi diverremo allora degli esseri spirituali ed immortali, ricevendo la vita eterna da una sorgente eterna.

Non vorreste voi fuggire al tempo? Non vi piacerebbe vivere eternamente nell'amore, nella gioia e nella pace? Ecco quello che Dio desidera per noi.

Questo fa parte delle Sue promesse e le Sue promesse sono eterne.

Alfine di poterci offrire la vita eterna, Dio ci ha creati temporanei, e ci concede un tempo di apprendistato al fine di divenire dei veri discepoli e affinché noi Gli mostriamo il nostro desiderio di fare la Sua volontà e di camminare nella Sua via.

E' allora, dopo avergli dimostrato che noi vogliamo veramente vivere rigettando il peccato dalla nostra vita, il peccato che non è altro che la trasgressione della legge divina, come lo conferma I Giovanni 3:4, allora solamente noi potremo divenire degli esseri spirituali ed immortali, alla resurrezione.

 

Il nostro Creatore ha diversi nomi!

La Bibbia ci rivela che il nostro Creatore ha diversi nomi e il significato di ciascuno di questi nomi è importante.

La parola "Dio" che noi riscontriamo nella lettura dell'Antico Testamento proviene dal parola ebraica "Elohim" che significa "Coloro che sono Potenti" (Genesi 1:1). Essa ha un senso direttamente legato alla creazione. Questo nome è plurale poiché esistono diversi membri nella famiglia divina.

Avviene ugualmente che la parola italiana "Dio" sia tradotta dall'ebraico "Ele" che , non è un nome plurale e che significa "Qualcuno potente".

Questa piccola parola, "Ele" è ugualmente usata con altre parole ebraiche per dare altri nomi al Creatore. Per esempio, "El-Shaddai" (Genesi 17:1) significa "Dio Onnipotente".

Il terzo capitolo dell'Esodo ci rivela ancora in altro nome, si tratta di "IO SONO COLUI CHE SONO" (Esodo 3:14). Questo nome ci pare sorprendente, ma ha un significato ben reale.

Questo nome fu rivelato a Mosè quando chiese come egli doveva rivelare l'identità di Colui che lo mandava presso Faraone. Egli esprimeva la superiorità di Colui che la porta su tutta la creazione come anche la superiorità della Sua esistenza rispetto alla creazione.

Nel sesto capitolo dell'Esodo, al versetto 3, Dio Si rivela a Mosè dicendo "Io sono L'Eterno" è "YHWH". Abrahamo, Isacco e Giacobbe conoscevano il nome "El Shaddai", ma non il nome "YHWH", Egli non fu rivelato durante i primi 2500 anni di storia umana.

Mosè era l'autore dei cinque primi libri della Bibbia, egli utilizza questo nome dal secondo capitolo del libro della Genesi. Però, Abrahamo utilizza la parola "YWHW" per il Creatore poiché questa parola ebraica significa "Colui che vive da sempre". Sapendo che il Creatore è Colui che vive da sempre, Mosè utilizza "YWHW" per qualificarLo senza sapere che la parola "YHWH" è il nome del Creatore, poiché Dio non l'ha rivelato prima di Mosè.

Che cos'è del nome Geova che noi leggiamo in certe versioni italiane? Egli è tratto semplicemente dal nome "YHWH". Come bisogna pronunciare questo nome? I pareri sono diversi tra "Geova", "YWHW", "Yahvah", "Yahweh" o ancora "Yehweh".

Nel testo originale ebraico non si utilizzano le vocali e la pronuncia corretta di questo nome è, oggi, persa. Da secoli, questo nome divenne un oggetto di adorazione per i Giudei ed essi decisero di non pronunciarlo e di sostituirlo con "Adonai" che significa "Signore" o "Maestro".

La perdita della pronuncia corretta del nome "YHWH" era profetizzato da Geremia 23: 25-27: "Io ho udito quel che dicono i profeti che profetizzano menzogne nel mio nome, dicendo ho avuto un sogno! Ho avuto un sogno! (...). Pensano essi di fare dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni; Che si raccontano l'un l'altro, come i loro padre dimenticarono il mio nome per Baal".

Invece di venerare Dio, i Giudei si misero a venerare abusivamente il Suo nome. Essi consideravano che questo nome era troppo santo per essere pronunciato.

Anche se la pronuncia esatta di questo nome "YHWH" ci è sconosciuta, non è lo stesso per la sua significazione ed è quello che è importante.

"YHWH" significa "l'Eterno", "Colui che vive sempre" o il "Signore" Eterno.