ISRAELE FISICO E ISRAELE SPIRITUALE

Noi viviamo in un mondo malato, tormentato e inquieto. La corruzione è presente, le imposte aumentano, la disoccupazione non cessa di intensificarsi, i rapimenti di bambini non sono più rari, i crimini, i furti e gli stupri, cosa è più banale all'ora attuale? Gli ospedali sono saturi, le casse di assicurazione malattia (U.S.L.) stanno per fallire. Si deve ammettere purtroppo, che la situazione attuale non è idillica.

Perché? La gente ignora la causa di questi numerosi problemi e, di conseguenza, essa non conosce la soluzione che porterebbe alla pace, alla gioia e alla prosperità godendo di una buona salute. Le nazioni soffrono perché trasgrediscono le leggi immutabili, già stabilite alla creazione.

Per obbedire a queste leggi, bisogna conoscerle. Disgraziatamente, la maggioranza della gente le ignora, altre le trascurano. Tuttavia, la non osservanza di queste leggi è la causa di tutti i nostri problemi. Dio ha decretato queste leggi per guidare l'uomo nella buona strada. La legge divina definisce il peccato poiché l'apostolo Giovanni scrive: "Chi fa il peccato commette una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge" (I Giovanni 3:4). Senza una conoscenza sufficiente della legge divina, noi rischiamo di vivere nel peccato. Questa ignoranza e la non osservanza delle leggi che ne derivano, possono avere delle gravi conseguenze nella nostra vita di tutti i giorni.

Noi non possiamo pretendere di essere un buon cristiano, un fedele discepolo di Cristo, senza conoscere e osservare le leggi divine. Sono queste che definiscono quello che è bene da quello che è male. Voi conoscete senza dubbio i dieci comandamenti tali che sono stati dati dall'Eterno dall'alto del monte Sinai. Questi comandamenti sono stati più o meno falsificati nel passato, ma voi li troverete tali che sono stati dati da Dio, nella Bibbia unicamente. Questi comandamenti sono la base di tutte le altre leggi. Esse definiscono quale deve essere la relazione che l'uomo deve avere con Dio e con il suo prossimo. Esse sono state stabilite per rendere l'uomo felice, e di procurargli la pace e la gioia.

La legge divina determina quello che noi dobbiamo fare e quello che noi non dobbiamo fare, come evitare le maledizioni e come ottenere le benedizioni, come essere in buona salute. Se l'uomo infrange queste direttive, finisce presto o tardi per accumularsi dei problemi. La felicità si ottiene solo vivendo in armonia con le leggi stabilite da Dio che è un Dio d'amore.

Osservate la natura, voi constaterete che essa è regolata dalle leggi! Vediamo un esempio, il modo di vivere delle api e delle formiche, esse sono molto organizzate e agiscono per istinto secondo delle regole stabilite per esse dal loro Creatore. L'uomo tenta a volte di forzare gli animali a infrangere queste leggi. Certe manipolazioni contro natura hanno delle conseguenze drammatiche, come la malattia della mucca pazza. Se Dio ha creato certi erbivori, l'uomo non può forzarli a diventare carnivori senza rischio.

Per vivere nella pace, l'abbondanza, la salute e la gioia, l'uomo deve rispettare le regole stabilite da Dio e non vivere secondo i suoi istinti, e secondo la sua coscienza.

Disgraziatamente, la maggioranza delle chiese cristiane non insegnano le leggi divine. Al contrario, esse pretendono che sono abolite e che Cristo le ha osservate al nostro posto, la Bibbia non dice questo. Ma è raro di sentire un predicatore o un pastore incoraggiare la gente a studiare la Parola di Dio e quello che essa dice realmente, poiché la sua intenzione è che accettino ciecamente le dottrine della loro chiesa. Dio non ha creato l'uomo affinchè sopravviva nella miseria, nella violenza e nella contaminazione. Dio è amore e nel Suo amore, Egli ha stabilito delle regole affinché l'uomo eviti queste sciagure. Ma chi ne parla?

Giacomo scrive: "Uno soltanto è il giudice, Colui che può salvare e perdere..." (Giacomo 4:12). Il solo legislatore è Dio l'Onnipotente.

Dio è l'autore di tutte le leggi fondamentali, che sono le leggi che reggono l'universo, la vita sul nostro pianeta o la vita economica e morale dell'uomo. La nostra prosperità, la nostra salute, la nostra condotta, tutto è retto da delle leggi e, se noi le osserviamo, noi saremo abbondantemente benedetti.

Quando il popolo si trovava in prossimità della terra promessa, Mosè dichiarò: "Abbiate dunque cura di fare ciò che l'Eterno, l'Iddio vostro, vi ha comandato; non ve ne sviate né a destra né a sinistra; camminate in tutto per tutto per la via che l'Eterno, il vostro Dio vi ha prescritta, affinché viviate e siate felici e prolunghiate i vostri giorni nel paese di cui avrete il possesso" (Deut. 5:32-33). Questa promessa è sempre di attualità oggigiorno e a perpetuità.

Infrangere la legge di Dio trascina la sofferenza, l'ingiustizia, la povertà, la miseria e la guerra. La disgrazia è il seguito doloroso della disobbedienza. Le conseguenze dell'obbedienza o della disobbedienza alle leggi divine sono enumerate nel 26° capitolo del libro del Levitico, come anche nel 28° capitolo del Deuteronomio. Tutte queste benedizioni e maledizioni sono sempre in vigore oggi, poiché la legge è eterna (Salmo 119:160).

A colui che osserverà le leggi: "L'Eterno ordinerà alla benedizione di essere teco nei tuoi granai e in tutto ciò in cui metterai mano... L'Eterno, il tuo Dio, ti colmerà di beni, moltiplicando il frutto della tue viscere, il frutto del tuo bestiame e del tuo suolo... Tu presterai... e non darai nulla in prestito" (Deut. 28:8, 11-12).

E' ovvio che tutte queste benedizioni non scadono per coloro che non osservano tutti i comandamenti, e non pensate che questi concernono solo l'antico Israele solamente. Dio non fa eccezione di persone (Galati 2:6). Egli è lo stesso ieri, oggi e in eterno (Ebrei 13:8).

E' sufficiente di guardarsi intorno per constatare che la maledizione è presente in molti settori. Anche il nostro nutrimento e l'aria che noi respiriamo sono inquinati e il loro ruolo nel nostro organismo è diminuito.

Tutto potrebbe cambiare se l'uomo comprendesse che le leggi e i comandamenti sono stati dati per sempre. Di conseguenza, anche in questo 20mo secolo, Essi sono sempre in vigore. Ma Satana continua a sedurre il mondo, a deviarlo facendo credere che le leggi divine sono cancellate, che esse sono state inchiodate sulla croce. Prendete la pena di verificare! Se volete ricevere il nostro studio su questo soggetto, è sufficiente di richiederlo, noi ve lo invieremo gratuitamente.

Abramo fu enormemente benedetto. Perché? Dio risponde a questa domanda: "Perché Abramo ubbidì alla mia voce e osservò quello che gli avevo ordinato, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi" (Genesi 26:5).

I dieci comandamenti formano la base di tutte le leggi divine e definiscono un buon comportamento umano. Gli statuti legiferano l'amministrazione nazionale. Quanto alle sentenze, esse proteggono il diritto dell'individuo in differenti conflitti.

Tutto questo protegge la vita dell'uomo, i suoi beni e tutto quello che gli appartiene.

Altre leggi assicurano i buoni risultati in agricoltura, nel settore della salute pubblica e individuale, della pace con i paesi vicini, del commercio, delle finanze, del matrimonio, e della famiglia, del vicinato, ecc.

La legge divina è completa, essa è il riflesso del carattere di Dio. E' una legge di amore e di libertà. E mettendola in pratica, che il cristiano si forgia un carattere giusto e perfetto con l'aiuto del Grande Maestro Vasaio.

Davide ha scritto: "La legge dell'Eterno è perfetta, essa ristora l'anima; la testimonianza dell'Eterno è verace, rende savio il semplice. La legge dell'Eterno sono giusti, rallegrano il cuore; il comandamento dell'Eterno è puro, illumina gli occhi. Il timore dell'Eterno è puro dimora in perpetuo; i giudizi dell'Eterno sono verità, tutti quanti sono giusti" (Salmo 19:7-9).

Neemia aggiunge: "E scendesti sul monte Sinai e parlasti con loro dal cielo e desti loro prescrizioni giuste e leggi di verità, buoni precetti e buoni comandamenti: e facesti loro conoscere il tuo santo sabato, e desti loro comandamenti, precetti e una legge per mezzo di Mosé, tuo servo" (Nehemia 9:13-14).

Dio ha scelto una nazione per dargli le Sue leggi e farne un esempio per gli altri. E' la nazione d'Israele. Ma questa nazione non onora il patto che aveva concluso con Dio.

Leggiamo quello che Mosé dichiara alla generazione che era sul punto di entrare nella terra promessa: "Ecco, io vi ho insegnato leggi e prescrizioni, come l'Eterno l'Iddio mio, mi ha ordinato, affinché le mettiate in pratica nel paese nel quale state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete e le metterete in pratica; poiché questa sarà la vostra sapienza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi diranno: Questa grande nazione e il solo popolo savio e intelligente! Quale è difatti la nazione alla quale la divinità sia così vicina come l'Eterno, l'Iddio nostro, è vicino a noi, ogni volta che l'invochiamo? E quale è la nazione che abbia delle leggi e delle prescrizioni giuste come tutta questa legge ch'io vi espongo quest'oggi?" (Deut. 4:5-8).

Cristo spiegò ai suoi discepoli: "Così risplenda la vostra luce: Nel cospettto degli nomini affinchè veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per compire. Poichè io vi dico in verità che finchè non siano passati il cielo e la terra neppure un iota o un apice della legge passerà, che tutto non sia adempiuto" (Matteo 5:14-16).

Poiché Cristo non ha mai peccato, Egli ha dunque compiuto la legge, Egli l'ha osservata, ma Egli è venuto anche per completarla, per perfezionarla, amplificarla, rivelando la sua dimensione spirituale. E' quello che Egli spiega nel Suo sermone sulla montagna dove Egli conferma la lettera della legge, la sua osservanza testuale, ma alla quale Egli aggiunge lo spirito della legge, la sua osservanza intenzionale.

A causa delle trasgressioni del popolo d'Israele, Dio aggiunge alla Sua legge immutabile, costante e inalterabile, la legge dei sacrifici. Questa ultima legge fu abolita, scartata, poiché essa aveva valore fino alla morte di Cristo, fino al Suo sacrificio supremo.

E' quello che l'apostolo Paolo scrive su questa legge dei sacrifici: "Che cos'è dunque la legge? Essa fu aggiunta (più tardi) a motivo delle trasgressioni, finché venisse la progenie alla quale era stata fatta la promessa..." (Galati 3:19).

La legge dei sacrifici è spesso designata dall'espressione "le opere della legge". Questa espressione evoca i duri lavori fisici richiesti dalla legge dei sacrifici. Bisognava sgozzare l'animale offerto, scuoiarlo della sua pelle, tagliarlo a pezzi lavare le sue viscere e le sue zampe.

La differenza tra la legge eterna e quella dei sacrifici che fu aggiunta più tardi a motivo dei peccati del popolo è essenziale per comprendere tutti gli scritti di Paolo, particolarmente le sue epistole ai Galati e ai Romani. Uno studio su queste due leggi vi sarà inviato gratuitamente, se voi ne fate richiesta.

ISRAELE FISICO E ISRAELE SPIRITUALE
(Seconda parte)

Mosè aveva spiegato al popolo d'Israele che, se osservava le leggi divine, gioirebbe di una grande rinomanza tra le nazioni circostanti (Deut. 4:5-8).

Israele doveva provare al mondo la perfezione della legge divina e i vantaggi della sua messa in applicazione. Israele fu una grande nazione durante il tempo che questo sistema legislativo fu in vigore. Questa nazione vide la sua apoteosi all'epoca del re Salomone.

Dio ha dato la pace, la ricchezza, la salute la felicità a Israele, poiché il re Salomone, come suo padre Davide, prima di lui aveva condotto il suo popolo nella via dell'obbedienza a tutti i comandamenti, gli statuti e ai giudizi del Signore.

Il re Davide fece una raccomandazione particolare al suo figlio Salomone, prima di morire: "E avvicinandosi per Davide il giorno della morte, egli diede i suoi ordini a Salomone suo figliuolo, dicendo: Io me ne vado per la via di tutti gli abitanti della terra; fortificati e portati da uomo! Osserva quello che l'Eterno il tuo Dio, ti ha comandato di osservare, camminando nelle sue vie mettendo in pratica le sue leggi, i suoi comandamenti, i suoi precetti, i suoi insegnamenti, secondo che è scritto nella legge di Mosé affinché tu riesca in tutto ciò che farai" (I Re 2:1-3). La legge è chiamata la legge di Mosé, poiché il popolo era spaventato dalla legge dell'Eterno, preferiva che Mosè si incaricasse del ruolo di intermediario (Deut. 5:22-27).

Il prestigio d'Israele fu un soggetto di ammirazione per gli altre nazioni. Molte persone segnatamente la regina di Saba, furono meravigliate della saggezza che Dio aveva dato a Salomone, ma anche per la prosperità, la salute e la felicità del popolo (I Re 4 e 10).

Disgraziatamente, Israele si è deviato da Dio. Egli si mise a praticare l'idolatria, si prostra davanti alle statue, e andò fino a rigettare il giorno di riposo, il 7° giorno che era stato santificato da Dio, preferendo onorare un altro giorno che era il giorno del signor Baal e soppresse le feste annuali dell'Eterno per osservare dei giorni emanati dal paganesimo (I Re 12, 13 e 14).

Sapete voi che la nostra società che si dice "cristiana" osserva ancora queste feste pagane dei nostri giorni, al posto delle feste dell'Eterno? Quanta gente si prostra davanti alle statue, prendono come emblema la croce, osservano delle feste di origine pagana, che non hanno alcun rapporto con le feste dell'Eterno che sono state date a perpetuità? L'uomo si stupisce di vivere in una società dove la malattia, le guerre, la povertà, la carestia, la corruzione, la disoccupazione, il crimine, gli stupri, i furti sono all'ordine del giorno. Il mondo non conosce più la gioia, la pace, la prosperità e la salute. Senza saperlo subisce la maledizione, come conseguenza del suo rifiuto di sottomettersi a Dio, preferendo credere alle menzogne di Satana.

Più tardi, la nazione d'Israele si è scissa. Geroboamo regnò su dieci tribù che formarono il regno del Nord dove la capitale era Samaria. Roboamo figlio di Salomone, regnò sul regno del sud, il regno di Giuda dove la capitale era Gerusalemme. Duecento anni più tardi, il regno del Nord fu conquistato da l'Assiria e il regno di Giuda, da Babilonia un secolo più tardi.

Leggiamo quello che l'Eterno annuncia a Geroboamo: "E se tu ubbidisci a tutto quello che ti comanderò, e cammini nelle mie vie, e fai ciò che è giusto agli occhi miei, osservando le mie leggi e i miei comandamenti come fece Davide mio servo io sarò con te, ti edificherò una casa stabile, come ne edificai a Davide, e ti darò Israele" (I Re 11:38).

Geroboamo si deviò da Dio e portò la nazione del Nord all'idolatria. Leggiamo un estratto di questo racconto storico: "Il re, quindi, dopo essersi consigliato, fece due vitelli d'oro e disse al popolo: siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! E ne mise uno a Bethel e l'altro a Dan. Questo divenne un'occasione di peccato" (I Re 12:28-30). In questo passo, la parola "Dio" è tradotta in ebraico "ELOHIM", è questo stesso nome che noi troviamo in Genesi 1: 1 dove è scritto: "Nel principio Iddio creò i cieli e la terra".

La storia ha sovente tendenza a ripetersi. Quando Mosè era sul monte Sinai, Aaronne fece un vitello d'oro e gli diede questo stesso nome: "Aaronne... fece un vitello di getto E quelli dissero: O Israele, questo è il tuo dio che ti ha tratto dal paese d'Egitto! Quando Aaronne vide questo, eresse un altare davanti a esso, e fece un bando che diceva: Domani sarà festa in onore dell'Eterno" (Esodo 32:4-5). Questo vitello d'oro fu ugualmente battezzato "Dio", tradotto da "ELOHIM" e la parola "Eterno" è tradotta in ebraico "YHVH".

Questo vi sembra enorme? Quale insulto! Quale affronto per Dio! Però ai nostri giorni, si dà lo stesso nome a delle immagini o a delle statue i cui tratti corrispondono solo all'immaginazione di un artista e che rappresenta, affermando l'Altissimo o il Cristo. No, non v'è niente di nuovo sotto il sole. Pensate voi che Dio apprezzi di vedere della gente prostrarsi o adorare un'immagine, una statua, quando Egli lo ha proibito nel secondo comandamento? E' per ignoranza che la gente pensa di far bene seguendo i costumi che hanno insegnato loro, ma sapete voi ciò che Dio desidera veramente?

E voi, vi interessate a quello che Dio dice? Giacomo scrive: "Ma chi riguarda bene addentro nella legge perfetta, che è la legge della libertà, e persevera, questi, non essendo uditore dimenticato ma facitore dell'opera, sarà beato nel suo operare" (Giacomo 1:25). Giacomo spiega qui, sotto l'ispirazione divina, che la legge è perfetta, che si tratta di una legge di libertà, poiché ubbidendogli, noi siamo liberati dalla schiavitù del peccato. Colui che l'osserva sarà felice nella sua attività, e sarà benedetto.

Pertanto, la maggioranza dei cristiani sono persuasi che la legge è ristretta, severa, rigida, rigorosa e austera. Ecco l'opinione che si fanno della legge divina, senza veramente conoscerla, semplicemente perché così è stato loro insegnato.

Immaginate che voi siate in prigione, nel famoso corridoio della morte. Il tribunale vi ha giudicato colpevole di omicidio con premeditazione e vi ha condannato a morte. Il giorno della vostra esecuzione si avvicina e il direttore del carcere penetra nella vostra cella. Voi pensate che il momento fatidico è arrivato e che egli è venuto a annunciarlo. Ma a vostro stupore, egli vi annuncia che siete libero, il capo dello stato ha firmato la vostra grazia.

Voi pensavate che la vostra vita era giunta al termine, ma ecco che una nuova vita si apre davanti a voi. Vi si offre la vita. Ma questa grazia, questo dono, vi autorizza di commettere un altro crimine? No, beninteso! Se un omicida graziato è recidivo, se egli trasgredisce la legge, egli si ritrova di nuovo condannato.

Questa situazione ipotetica vi è suggerita affinché voi apriate gli occhi su una aberrazione comunemente insegnata nella maggioranza delle chiese "cristiane". Si insegna alla gente che Cristo ha pagato l'ammenda dei loro peccati. E' vero! Ma quando qualcuno ha accettato il sacrificio di Cristo, può egli da allora vivere la sua vita nel peccato, come egli intende trasgredendo la legge? In questo caso, il sacrificio di Cristo sarebbe un semaforo verde per una società del vizio, della violenza, del crimine. Paolo conferma: "Il salario del peccato è la morte, ma il dono gratuito di Dio, è la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore" (Romani 6:23).

Quando un peccatore si pente e accetta il sacrificio di Cristo per i suoi peccati egli si trova sotto la grazia divina. I suoi peccati gli sono perdonati e la pena capitale prevista per il peccato è annullato. Ma questo non gli dà il diritto di continuare a vivere nella disobbedienza, come un fuori legge. La grazia divina e la fede nel sangue sparso di Gesù Cristo per l'espiazione dei peccati deve essere accompagnato dalle opere, cioè a dire una vita rispettosa verso la legge, e sottomettendosi ad essa.

Molti dei "cristiani" pensano di non essere più sotto la legge, ma sotto la grazia, allora essi vivono senza tenere conto della legge divina. L'apostolo Giovanni ha scritto: "Chi fa il peccato commette una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge" (I Giov. 3:4). Vivere al margine della legge, non è osservarla, è vivere nel peccato, è ritornare sotto condanna. Ma per il suo pentimento e per la grazia divina, può ricevere la salvezza. La fede e l'obbedienza sono tutte due necessarie per ottenerla. Il re Davide scrive che le leggi divine sono eterne (Salmo 119:160). L'apostolo Paolo aggiunge: "Talché la legge è santa, e il comandamento è santo e giusto e buono" (Rom. 7:12). Egli aggiunge: "Poiché non quelli che ascoltano la legge sono giusti dinanzi a Dio, ma quelli che l'osservano saranno giustificati" (Romani 2:13).

Gesù stesso ha affermato: "Neppure un iota o un apice della legge passerà, che tutto non sia adempiuto..." (Matteo 5:18). C'è un'ombra di ambiguità in questa frase? Al contrario, essa è chiara come dell'acqua di roccia. Ma a chi volete voi credere? Cristo che dichiara che essa non sparirà anche un solo tratto della lettera della legge o gli uomini che provano di farvi credere che essa è abolita, che essa è inchiodata sulla croce, poiché essi confondono la legge spirituale con la legge dei sacrifici, dati più tardi e che, essa è abolita dopo il sacrificio di Cristo. Quando scrive: "Cristo è la fine della legge..." Paolo conferma che il sacrificio di Cristo annulla la legge dei sacrifici di animali. Questi prefiguravano unicamente il grande sacrificio del nostro Salvatore. Per il Suo sacrificio, Gesù ha messo fine alla legge dei sacrifici come Paolo lo conferma in Ebrei 9:9-10).

Riflettete un po' e non esitate di andare in fondo alle cose per comprendere! Dio istituirebbe Egli una legge santa, giusta e buona, una legge spirituale e permanente, per abolirla in seguito senza ragione? Non dimenticate che Dio è lo stesso, ieri oggi e in eterno.

I dirigenti di questo mondo promulgano delle leggi per il benessere pubblico e per l'interesse dei cittadini. Esse sono stabilite per mantenere l'ordine e garantire la libertà. E' lo stesso per la legge spirituale di Dio. Essa fu prescritta per il bene dell'umanità.

La vasta maggioranza degli uomini ignora la legge divina. L'uomo non sa come vivere. Ma Dio non l'ha lasciato in questa ignoranza. Egli ha dato la Sua legge santa all'umanità intera al fine di regolarne la condotta di tutti e di ciascuno. La Sua legge spiega come l'uomo può vivere in armonia con il suo Creatore e con il suo prossimo, come vivere felice, come godere di una buona salute.

La dottrina secondo la quale la legge non esiste più è una interpretazione tendenziosa delle Scritture e va di pari con l'immoralità grossolana della promiscuità sessuale, il crimine la corruzione, ecc.

L'uomo è persuaso che può vivere secondo la sua coscienza e davanti a tutte le sciagure che si abbattono sul mondo, egli ha la tendenza di rimproverare Dio di non intervenire, di essere crudele e Lo rende responsabile di tutti i mali della terra.

Studiate la legge divina, mettetela in pratica, allora comprenderete che Dio è al vostro fianco, Che Egli vi protegge e prende cura di voi. E' così che voi sarete un vero discepolo di Cristo.