LE TRE RESURREZIONI

Se voi credete di possedere un'anima immortale, voi dovreste meditare un passaggio che si ha la tendenza di dimenticare. Paolo ha scritto: "Se i morti non risuscitano, mangiamo e beviamo, perché domani morremo" (I Corinzi 15:32).

Come dire, se la resurrezione non esiste, allora è tempo di approfittare della vita e di non occuparci di altro. Se non vi è alcuna resurrezione, cosa siamo venuti a fare sulla terra? Non vi è alcun scopo nella vita. Perché questa lotta, questi sacrifici, questa sofferenza?

Pensate voi che Paolo terrebbe tali propositi se i nostri cari scomparsi sarebbero già con il Signore? Se aveva lui stesso la certezza di andarci anche, dopo aver reso l'ultimo sospiro?

La Bibbia fa menzione di tre resurrezioni. Noi andiamo dunque ad esaminarle le une dopo le altre.

La prima è quella dei giusti. Leggiamo quello che ci dice l'apostolo Paolo: "Poiché questo vi diciamo per parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con potente grido, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi; poi noi viventi che saremo rimasti, verremo con loro insieme rapiti sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore" (I Tess. 4:15-17).

Questo testo dimostra che nessuno, tra i morti, è presso il Signore.

Qui si tratta della prima resurrezione, quella di coloro che si saranno pentiti dei loro peccati, che saranno stati convertiti, non essendo più vissuti nel peccato, che è la trasgressione della legge (I Giov. 3:4). Dopo il loro battesimo, e dell'imposizione delle mani, avranno ricevuto lo Spirito Santo, questa potenza che Dio dona a coloro che gli ubbidiscono (Atti 2:38, 3:19 e 5:32).

E' lo Spirito Santo, questa potenza, questo pensiero che emana da Dio che ha risuscitato Cristo e che risusciterà coloro che saranno vissuti nell'obbedienza delle leggi e dei comandamenti (Romani 8:11).

Volere semplicemente dare il suo cuore al Signore non ha alcun significato secondo la Parola di Dio.

Prima di andare più lontano, ricordatevi che la vita di un essere umano è alimentata dal suo sangue.

Il sangue è sinonimo di vita, è per questo la Bibbia non esita a dare la definizione seguente: "Poiché la vita della carne è nel sangue (...). Perché la vita di ogni carne è nel sangue; nel sangue suo sta la vita" (Levitico 17:11 e 14).

Tenendo questa definizione in memoria, noi possiamo meglio comprendere due passaggi che ci sono dati dall'apostolo Giovanni: "E quando ebbe aperto il quinto suggello, io vidi sotto l'altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la Parola di Dio e per la testimonianza che avevano resa; e gridarono con gran voce, dicendo: Fino a quando, o nostro signore che sei santo e verace, non fai ti giudizio e non vendichi il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra" (Apoc. 6:9-10).

Noi abbiamo visto che l'anima di ogni carne è il suo sangue. Ricordatevi che il sangue dei tori offerti in sacrificio doveva essere sparso ai piedi dell'altare (Levitico 4:7).

Le anime, il sangue che Giovanni vede nella visione, apparivano essere sotto l'altare, come le preghiere dei santi sono simbolizzate dal profumo (Apoc. 5:8).

Il sangue dei martiri dei secoli passati, questo sangue offerto in sacrificio a Dio, apparisce sotto l'altare e i gridi Del Sangue dei martiri salgono verso Dio per reclamare vendetta. Questi gridi sono simbolici, essi sono riavvicinati a quello che Dio aveva detto a Caino: "La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra" (Genesi 4:10). Si tratta qui ancora di una immagine simbolica, noi sappiamo tutti che il sangue non grida.

Questi martiri, sono i santi che sono morti in Cristo, non sono in cielo, essi sono nella terra senza pensiero, né opera, e saranno così fino al ritorno del Signore, come Paolo l'ha confermato.

Riteniamo tutto questo in memoria, leggiamo un altro passaggio: "Poi vidi dei troni; e a coloro che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati decollati per la testimonianza di Gesù e per la Parola di Dio, e di quelli che non avevano adorata la bestia né la sua immagine, e non avevano preso il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano; ed essi tornarono in vita, e regnarono con Cristo mille anni" (Apoc. 20:4).

Notate che le anime, che Giovanni vede nella sua visione, sono morte poiché esse ritorneranno in vita. Saltiamo la prima parte del versetto 5, che è una parentesi in questo testo, come noi lo constateremo presto e noi leggiamo: "Questa è la prima resurrezione" (Apoc. 20:5 ultima parte).

Se vi è una prima resurrezione, vi è almeno una seconda. Giovanni scrive: "Beato e santo è colui che partecipa alla prima resurrezione. Su loro non ha potestà la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni" (Apoc. 20:6).

La seconda morte è la morte eterna, come noi vedremo più avanti. Per conseguenza, se la morte eterna non ha più potere sui santi, è perchè essi risusciteranno alla vita eterna, con un corpo spirituale, pieno di forza e glorioso.

La prima resurrezione è la migliore resurrezione alla quale Paolo fa menzione in Ebrei 11:35.
Passiamo adesso alla seconda resurrezione! Ricordiamoci che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e pervengano alla conoscenza della verità (I Timoteo 2:4). Questo non è mai stato il caso per tutti gli uomini, tanto nel passato quanto oggigiorno.

L'apostolo Pietro parlando di Gesù aggiunge: "E in nessun altro è la salvezza; poiché non vi è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati" (Atti 4:12). Numerosi sono coloro che nel passato non udirono parlare di Cristo. Numerosi sono coloro che oggigiorno non conoscono il vero Gesù, quello che non è venuto ad abolire la legge di Suo Padre, che è rimasto 72 ore nella tomba, che non ha mai trasferito il giorno di riposo dal sabato alla domenica.

Gesù Lui stesso afferma: "Niuno può venire a me se non che il Padre, il quale mi ha mandato, lo attiri; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. E' scritto nei profeti: E saranno tutti ammaestrati da Dio" (Giovanni 6:44).

Sono tutti ammaestrati da Dio? Assolutamente no! Se era il caso non ci sarebbero tante e diverse religioni che esistono nel mondo da tanto tempo, non ci sarebbero tante religioni "cristiane", professando delle dottrine così differenti le une dalle altre e in contraddizione con la Bibbia.

Ma il giorno verrà dove tutti conosceranno questa verità così semplice, così luminosa, indiscutibile, e tagliente.

In Apocalisse 20, noi abbiamo visto che coloro che parteciperanno alla prima resurrezione ritorneranno in vita all'inizio del millennio. Ma ricordatevi, noi abbiamo lasciato da parte una sorta di parentesi che è situata al principio del versetto 5, Leggiamola!

"Il rimanente dei morti non tornò in vita prima che fossero compiuti i mille anni" (Apoc. 20:5).

Scrivendo "Gli altri morti", Giovanni conferma che queste anime, come quelle del versetto 4, sono delle anime morte. Esse non sono immortali, come noi l'abbiamo già dimostrato.
Ma alla differenza di coloro che avranno partecipato alla prima resurrezione, che avrà luogo al principio del millennio, queste persone ritorneranno a una vita fisica durante questa seconda resurrezione. Perché? Poiché bisogna che tutti, assolutamente tutti gli esseri umani possano essere giudicati sulla stessa base, sulle stesse norme, sulle stesse leggi e gli stessi comandamenti. Dio non fa eccezione di persone. Nessuno potrà mai farGli il minimo rimprovero giustificato.

Giovanni scrive: "E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti al trono; e i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro" (Apoc. 20:12).

Questi libri aperti sono tutti coloro che compongono la Bibbia, Antico e Nuovo Testamento compresi, dalla Genesi all'Apocalisse. Essi sono infine aperti alla comprensione di tutti i risuscitati che saranno giudicati da questi libri, secondo le loro opere che dovranno essere in conformità con i comandamenti e le leggi divine.

Quanto all'altro libro, si tratta del libro della vita menzionato a più riprese nelle Scritture.

Questa gente non hanno mai avuto la conoscenza del vero Dio, né della verità. Ecco perché essi non sono mai stati in corso per il giudizio. Ma a partire da quel momento là, essi saranno senza scuse!

E' là la grande giustizia di Dio che non può avere due pesi e due misure. Egli vuole giudicare tutti gli uomini in modo equo e nessuno ne potrà invocare l'ignoranza della legge e delle Scritture.

In questa moltitudine, noi ritroveremo degli esseri cari. Noi ritroveremo tutti coloro a cui Cristo parlava in parabole perché essi non potessero comprendere (Matteo 13:10-11). Noi ritroveremo tutti coloro che credevano ben a torto essere cristiani, mentre non avevano mai cessato di vivere nel peccato, nella trasgressione della legge.

"E il mare rese i morti che erano in esso; e la morte e l'Ades resero i loro morti, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le opere loro" (Apoc. 20:13).

Essi saranno giudicati secondo quello che compiranno a partire da quel momento là, durante una seconda vita fisica, dopo di chè, e capite bene questo poiché è molto importante, dopo di chè verrà scelta la ricompensa o la condanna, la vita eterna o la morte eterna.

Dopo questo periodo che durerà cento anni secondo Isaia 65:19-20, questa sarebbe la terza resurrezione per la seconda morte, una morte definitiva riservata ai malvagi, agli irriducibili che avranno rifiutato di sottomettersi a Dio e alla Sua Parola, di domandare il perdono a Dio e di pentirsi.

E' quello che spiega la parabola del "Malvagio ricco e Lazzaro". Ne parleremo allora in un'altra occasione.

UNA DOMANDA SOVENTE POSTA

Come questa moltitudine ritornerà in vita?

La risposta si trova nel libro di Ezechiele: "La mano dell'Eterno fu sopra me, e l'Eterno mi trasportò in spirito, e mi depose in mezzo in una valle che era piena di ossa. E mi fece passare presso di esse, tutto intorno; ed ecco erano numerosissime sulla superficie della valle, ed erano anche molto secche. E mi disse: Figliuol d'uomo, queste ossa potrebbero esse vivere? E io risposi: O Signore, o Eterno, tu lo sai. Ed egli mi disse: Profetizza su queste ossa, e dì loro: Ossa secche, ascoltate la parola dell'Eterno Così dice il Signore l'Eterno, a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e voi vivrete (...)" (Ezechiele 37:1-14).

In questo passaggio, la parola spirito è tradotta in Ruwach. Questa parola può significare un soffio, una esalazione emanata da una persona o ancora può essere un vento violento o non. Questa parola è anche, secondo il contesto, lo Spirito di Dio, la Sua potenza e questo ci fà ben comprendere che lo Spirito Santo di Dio non è una persona, che può appartenere a una trinità.

Quello che l'Eterno vuole dare a queste ossa, è il soffio, il soffio di vita, il respiro come questo è tradotto in alcune versioni.

"(...) E metterò su voi dei muscoli, farò nascere su voi della carne, vi coprirò di pelle, metterò in voi lo spirito (il soffio) e vivrete; e conoscerete che io sono l'Eterno. E io profetizzai come mi era stato comandato; e come io profetizzavo, si fece un rumore; ed ecco un movimento, e le ossa si accostarono le une alle altre. Io guardavi ed ecco venire su di esse dei muscoli, crescervi della carne, e la pelle ricoprirle; ma non c'era in esse spirito (soffio) alcuno. Allora egli mi disse: Profetizza allo spirito (il soffio); profetizza, figliuol d'uomo, e dì allo spirito (il soffio): Così parla il Signore, l'Eterno: Vieni dai quattro venti, o spirito, soffia su questi uccisi, e fa che rivivano! (altrimenti dice, che il soffio di vita, facesse rivivere questi morti) E io profetizzai, come egli mi aveva comandato; e lo spirito (il soffio di vita) entrò in essi, e tornarono in vita, e si rizzarono in piedi: era un esercito grande, grandissimo".

Scrivendo che essi ripresero vita, Ezechiele ci dà la prova che questa moltitudine, questo esercito numeroso, avevano già conosciuto la vita prima.

"Ed egli mi disse: Figliuol d'uomo, queste ossa sono tutta la casa d'Israele. Ecco, essi dicono: le nostre ossa sono secche, la nostra speranza è perita, noi siamo perduti!"
Notate che lo spirito dell'uomo è in essi, poiché l'intelligenza, il ragionamento è ritornato loro con la vita. Essi si stimano persi è senza speranza.

"Perciò profetizza e dì loro: Così parla il Signore, l'Eterno: Ecco io aprirò i vostri sepolcri, vi trarrò fuori dalle vostre tombe, o mio popolo, e vi ricondurrò nel paese d'Israele. E voi saprete che sono l'Eterno, quanto aprirò i vostri sepolcri e vi farò uscire dalle vostre tombe, o mio popolo! Io metterò il mio spirito in voi e voi vivrete (...)" (Ezechiele 37:1-14).

Notate che adesso l'Eterno dice: "Io metterò il mio spirito in voi". Benchè si tratta sempre della parola Ruwach, noi abbiamo qui la promessa che coloro che ritorneranno in vita, che parteciperanno a questa seconda resurrezione, avranno allora lo Spirito di Dio, questa potenza che li guiderà nella verità, alla condizione che accettino di riceverla ubbidendo a Dio.

E' quello che è già spiegato nel capitolo precedente: "Metterò dentro di voi il mio spirito, e farò sì che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni" (Ezechiele 36:27).

Voi avete forse l'impressione che questo non concerne che la casa d'Israele. Non dimenticate che il messaggio affidato a Ezechiele è, ben inteso, prima di tutto per la casa d'Israele. E' quello che vi confermerà il principio del libro.

Ma la resurrezione per una seconda vita fisica, avverà per tutti, per tutti i morti, grandi e piccoli, alfine che siano giudicati, come noi l'abbiamo già letto nel libro dell'Apocalisse.

Del resto la fine del racconto di Ezechiele termina con questa parola: "E le nazioni sapranno che io sono l'Eterno" (Ezechiele 37:28).

Il momento verrà che tutti saranno ammaestrati da Dio e verranno alla conoscenza della verità. Questo sarà all'epoca della seconda resurrezione.

Non perdete soprattutto di vista che la verità è stata modificata, cambiata, mutilata dal principe di questo mondo, che ha sedotto tutta la terra e che continua a sedurla con false dottrine e menzogne (Apoc. 12:9).

Durante quanto tempo, rivivranno? "E io festeggerò a motivo di Gerusalemme, e gioirò del mio popolo; quivi non si udranno più voci di pianto né gridi d'angoscia; non vi sarà più in avvenire, bimbo nato per pochi giorni, né vecchio che non compia il numero dei suoi anni; chi morrà a cent'anni morrà giovane, e il peccatore sarà colpito dalla maledizione a cent'anni" (Isaia 65:19-20).

Quando sarà che non si udiranno più rumori di pianto e il rumore di gridi, dei gemiti? Sarà durante il millennio?

No, poiché esaminando le profezie che si riportano al ritorno di Cristo, noi costatiamo che i nove decimi dell'umanità periranno. Del resto, Cristo ritorna, poiché gli uomini sono sul punto di distruggersi completamente.

Per conseguenza, coloro che saranno superstiti a questa grande ecatombe, avranno perduto uno o più esseri cari: figli, genitori, congiunti.

Durante una o due generazioni, ci saranno ancora dei pianti e si udiranno ancora dei gemiti.

Per contro, quando inizierà la seconda resurrezione, ognuno ritroverà i suoi "cari scomparsi", poiché saranno là, presenti, ritornati a una vita fisica.

Tutti i morti si ritroveranno e, coloro che avranno partecipato alla prima resurrezione, vedranno rivivere tutti coloro che hanno conosciuto e amato. Più nessuno avrà da piangere per un morto, essi saranno tutti là!