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       NATALE 
      Fra otto giorni circa, la maggioranza dei paesi occidentali osserveranno 
        ciò che considerano come una festa commemorativa cristiana molto 
        importante. 
       Ci saranno dei festeggiamenti in famiglia. Le case e gli appartamenti 
        saranno adornati di un albero verde scintillante, decorato di ghirlande. 
        Vicino a questo abete, si metterà una mangiatoia con il "piccolo 
        Gesù" circondato da Maria, Giuseppe, senza dimenticare l'asino 
        e il bue. 
       A mezzanotte, augurando il "Buon Natale" alla compagnia, si 
        intoneranno dei canti celebranti la nascita di Cristo e ognuno riceverà 
        un piccolo dono, dopo un pasto abbondante e ben annaffiato. 
       Ma Gesù, Lui, il personaggio centrale di questa festività 
        non riceverà alcun dono. Rari saranno coloro che penseranno al 
        significato esatto della Sua venuta al mondo, che è avvenuta circa 
        2000 anni fà! Quel Dio Si è spogliato della Sua divinità 
        (Filippesi 2:7) per poter morire e pagare l'ammenda dei peccati dell'umanità 
        intera. Ecco la ragione della Sua venuta. 
       In effetti, non è la Sua nascita che è importante, è 
        la Sua morte, poiché Egli è morto per ciascuno di noi, affinché 
        noi siamo riconciliati con Dio e salvati per la Sua vita, poiché 
        la Sua resurrezione è promessa di vita eterna (Rom. 5:8-10). 
       Ma, amerei porvi una domanda. Cosa direste voi se essendo nati il 15 
        maggio o il 15 giugno, poco importa, voi vedreste tutto il vostro quartiere 
        rallegrarsi e festeggiare la vostra nascita in un altro periodo dell'anno? 
        Non trovereste questo un pò ridicolo? Non avreste l'impressione 
        che vi schernissero un po'?  
       Avvicinandoci al Natale, è molto corrente di ascoltare dei commenti 
        alla radio o alla televisione, confermando che Gesù non è 
        nato il 25 dicembre. Allora perché commemorare quel giorno? 
       Ed è noto che la Chiesa apostolica non ha mai festeggiato il 
        compleanno di Cristo e questo per tre motivi importanti:  
       Il primo, è che non si conosceva la data esatta della Sua nascita. 
       Il secondo, è che non esiste alcun passaggio nel Nuovo Testamento 
        che menziona che Gesù o i Suoi discepoli avrebbero festeggiato 
        il Suo compleanno, sia prima che dopo la Sua morte. Fate delle ricerche 
        nella vostra Bibbia voi non troverete alcuna indicazione che possa determinare 
        la data della Sua nascita. Voi non troverete neanche alcun ordine del 
        Dio vivente per l'osservanza di questo giorno. 
       La celebrazione tradizionale del 25 dicembre non proviene dalla Bibbia, 
        ma dal paganesimo, come ve lo dimostreranno la maggior parte delle enciclopedie. 
       Infatti, quando i pagani furono obbligati di convertirsi al cristianesimo, 
        continuarono ad osservare i giorni durante i quali celebravano i loro 
        dei, di cui il 25 dicembre, questa festa importante era osservata in onore 
        del dio solare Baal ed è a causa della sua grande popolarità 
        che si continuò a celebrarla in quel periodo. 
       L'imperatore Aurelio, restauratore dell'unità romana, si è 
        posto sotto il patrocinio del sole. Egli voleva vederlo dominare e conciliare 
        tutti i culti pagani (Enciclopedia Larousse). 
       Più tardi, si è continuato a celebrare la festa del 25 
        dicembre, ma fu Cristo a sostituire la divinità solare. Si era 
        trasferita così la devozione delle masse dal sole a Cristo. 
       La festa solare d'inverno era stata cambiata in festa cristiana e questo 
        nel 354. A partire da quell'anno, il 25 dicembre divenne una festa "cristiana". 
       Il giorno esatto della nascita di Cristo è rimasto sotto silenzio. 
        Per contro, il giorno della Sua morte è un mercoledì e non 
        un venerdì. E' quello che ci è chiaramente dimostrato con 
        la Parola di Dio.  
       E' quel giorno, il giorno della Sua morte che noi dobbiamo osservare, 
        se noi vogliamo seguire le istruzioni date da Gesù all'ora dell'ultima 
        Pasqua che Egli prese con i suoi discepoli. Vi parlerò di questo 
        prossimamente. 
       Per ritornare alla nascita di Cristo, è possibile di determinare 
        il periodo della Sua nascita, paragonando le classi dei sacrificatori 
        stabiliti dal re Davide e ritrovando quella alla quale apparteneva Zaccaria, 
        padre di Giovanni Battista. 
       Partendo da queste informazioni e d'altre ancora che si trovano nella 
        Bibbia, si può scoprire che Gesù è venuto al mondo 
        verso la metà di settembre dell'anno 4 prima della nostra era. 
        Egli sarebbe dunque nato all'inizio dell'autunno e non il 25 dicembre. 
       La terza ragione per la quale la Chiesa apostolica non osservava il 
        compleanno di Cristo, è che si considerava contrario alle Scritture 
        l'osservanza di un tale anniversario, come lo conferma Origene nell'anno 
        245. Nella Roma pagana, l'osservanza degli anniversari era riservata agli 
        dei e, più tardi solamente, è stato incorporato agli imperatori. 
       
       Il più strano di tutto questo, è che il, mondo cristiano 
        ha adottato diverse feste che non sono menzionate nella Bibbia, che non 
        sono mai state osservate da Cristo nè dai Suoi discepoli, e nemmeno 
        dall'apostolo Giovanni che è vissuto fino all'anno 100 circa. Ed 
        è buono ricordarci che è costui che ha redatto il suo Evangelo 
        e le sue tre epistole verso l'anno 92 a 95. 
       Per contro le vere feste divine, chiamate feste dell'Eterno, sono menzionate 
        sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. 
       Gli apostoli e i discepoli di Cristo le osservarono e Paolo conferma 
        nei suoi scritti la necessità di osservarli per il vero cristiano. 
       Bisogna tuttavia notare che dopo la scomparsa degli apostoli, le feste 
        dell'Eterno furono di più in più rigettate da coloro che 
        allontanarono i veri cristiani (III Giovanni 9-10) e si smesse di osservarle. 
       Già all'epoca di Paolo, i pagani divenivano di più in 
        più numerosi nel seno del cristianesimo e questo si fece spesso 
        a detrimento della verità.  
       Notiamo come Paolo si rivolge alla Chiesa di Galati composta da Giudei 
        convertiti che conoscevano la legge. A questi dice "noi", ma 
        quando destina una parte dei suoi messaggi a coloro che furono precedentemente 
        dei pagani, degli incirconcisi convertiti, ma che adesso ritornavano verso 
        le loro vecchie credenze, verso le loro vecchie superstizioni, Paolo dice 
        a loro "voi" e non "noi".  
       Il passaggio che noi leggeremo e che vi voglio commentare affinché 
        voi possiate bene comprenderlo si rivolge ai pagani della Galazia, a coloro 
        che precedentemente non conoscevano Dio e che ritornavano alle loro vecchie 
        osservanze.  
       Galati 3:1 e 4:8-11. "O Galati insensati [nel passato, prima della 
        vostra conversione], chi v'ha ammaliati, voi, dinanzi agli occhi dei quali 
        Gesù Cristo crocifisso è stato ritratto al vivo? In quel 
        tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, voi avete servito 
        a quelli che per natura non sono dei [voi eravate dunque dei pagani]; 
        ma ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto che siete stati conosciuti 
        da Dio [ma oggi, poiché voi ci dite cristiani], come mai vi rivolgete 
        di nuovo ai deboli e poveri elementi [a tutte queste superstizioni, a 
        queste vecchie credenze che voi avevate prima della vostra conversione], 
        ai quali volete di ben nuovo ricominciare a servire? Voi osservate giorni 
        e mesi e stagioni ed anni. Io temo, quanto a voi, di essere invano affaticato 
        per voi." 
       Alcuni vogliono trovare, in questi versetti, la prova che non bisogna 
        più osservare il riposo settimanale durante il 7° giorno della 
        settimana, né le altre feste dell'Eterno. Altri vi trovano la prova 
        che non bisogna più osservare la domenica, l'assunzione, tutti 
        santi, il Natale e tutto il rimanente, queste feste non figurano nella 
        Bibbia. 
       Questo passaggio non porta confusione se lo si lascia nel suo contesto, 
        poiché Paolo si trova davanti a dei pagani convertiti, che vogliono 
        assoggettarsi di nuovo, ritornando alle vecchie pratiche religiose pagane. 
       Vi riparlerò di questo presto, ma non dimenticate che i giorni 
        della settimana, i mesi dell'anno, tutti portano ancora adesso i nomi 
        di divinità pagane. L'incrostazione è ben profonda come 
        noi possiamo tutti constatare. 
       Per terminare, vorrei citarvi dei passaggi della Bibbia che si rapportano 
        agli alberi verdi e alle statue che, in questa epoca di Natale, sono particolarmente 
        invocati dagli adulti e affascinano tanto i bambini: "Quelli che 
        fabbricano immagini scolpite sono tutte vanità; i loro idoli più 
        cari non giovano a nulla; i loro propri testimoni non vedono, non capiscono 
        nulla? Ecco tutti quelli che vi lavorano saranno confusi (...) Il falegname 
        (...) lavora il legno (...) ne fa una figura umana, una bella forma d'uomo 
        (...) si fa la scelta fra gli alberi della foresta, si piantano dei pini 
        che la pioggia fa crescere. Poi tutto questo serve all'uomo per fare il 
        fuoco, ed egli ne prende per riscaldarsi, ne accende anche il forno per 
        cuocere il pane; e ne fa pure un Dio e l'adora, ne scolpisce un'immagine, 
        dinanzi la quale si prostra (...) Lo adora, lo prega e gli dice: salvami! 
        (...) Non ha ne conoscimento ne intelletto per dire: Ne ho bruciata la 
        metà ne fuoco, sui suoi carboni ho fatto cuocere il pane, vi ho 
        arrostito la carne che ho mangiata, e farò con il resto una abominazione? 
        E mi prostrerò davanti a un pezzo di legno?" (Isaia 44:9-20). 
       "Poiché i costumi dei popoli sono vanità; giacché 
        si taglia un albero nella foresta e le mani dell'operaio lo lavorano con 
        l'ascia; lo si adorna d'argento e d'oro, lo si fissa con i chiodi e con 
        i martelli perché non si muova. Cotesti dei sono come pali in un 
        orto di cocomeri, e non parlano; bisogna portarli perché non possono 
        camminare. Non li temete! Perché non possono fare alcun male, e 
        non è in loro potere di fare il bene" (Geremia 10:3-5). 
      
        
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             LA DATA DI NASCITA DI GESU' CRISTO 
             Da poco, il mondo moderno ammette che Gesù Cristo non è 
              venuto al mondo il 25 dicembre! Nessuno conosce la data esatta della 
              Sua nascita, la Bibbia è silenziosa su questo soggetto, e 
              questa mancanza d'informazione è molto significativa in sé 
              stesso. 
             Se Gesù Cristo avesse voluto che si celebrasse il giorno 
              della Sua nascita, Egli avrebbe certamente fatto sapere al Suo popolo 
              in quale momento celebrarlo! 
             Questa omissione dimostra che gli apostoli non erano per nulla 
              interessati dall'anniversario della nascita di Cristo. 
             I primi cristiani non davano alcuna importanza ai compleanni. 
              All'epoca delle Scritture, solo i pagani celebravano gli anniversari 
              delle nascite; bisogna allora stupirci che la chiesa apostolica 
              non celebrava il compleanno della nascita di Cristo? 
             Celebrare un compleanno era un costume pagano, non certo un costume 
              del popolo di Dio. 
             L'Enciclopedia Cattolica, essa stessa, dichiara: "Nelle Scritture, 
              solo i peccatori celebravano il loro compleanno, ma non i santi." 
              Questo si trova nell'edizione del 1908 sotto il titolo "Natale". 
             Vediamo adesso quello che la Bibbia ci rivela sul soggetto della 
              nascita di Cristo. 
             Consideriamo l'epoca all'inizio del Suo ministero. "Egli 
              stabilirà un saldo patto con molti, durante una settimana; 
              e in mezzo alla settimana farà cessare il sacrificio e oblazione" 
              (Daniele 9:27). 
             Gesù Cristo doveva predicare l'Evangelo durante tre anni 
              e mezzo, la mettà di una settimana, considerando che per 
              la Bibbia un giorno è uguale a un anno. 
             Daniele parlando di una settimana, di sette giorni, si riferisce 
              a un periodo di sette anni, in mezzo al quale, cioè tre anni 
              e mezzo, il ministero di Cristo doveva finire. 
             La relazione di un giorno un anno si trova in Numeri 14:34: "Come 
              avete messo quaranta giorni a esplorare il paese, porterete la pena 
              delle vostre iniquità quarant'anni un giorno per ogni anno." 
             
             Noi la troviamo ugualmente in Ezechiele 4:6: "E quando avrai 
              compiuti quei giorni, ti sdraierai di nuovo sul lato destro, e porterai 
              l'iniquità della casa di Giuda per quaranta giorni: ti impongo 
              un giorno per ogni anno." 
             Noi sappiamo che il ministero di Cristo ebbe fine alla Pasqua, 
              nell'anno 31 della nostra era. In conseguenza, tre anni e mezzo 
              prima della primavera dell'anno 31 ci portano all'inizio dell'autunno, 
              dell'anno 27. 
             La Bibbia ci insegna che Gesù Cristo aveva circa (circa 
              è tradotto dal greco "Hosei" che significa "aveva 
              avuto") 30 anni quando Egli iniziò il Suo ministero. 
             Luca 3:23: "E Gesù, quando cominciò anch'egli 
              ad insegnare, aveva circa trent'anni (...)" Trent'anni, è 
              l'età richiesta per cominciare una funzione nella tenda del 
              convegno. 
             Numeri 4:1-3: "Fate conto dei figliuoli di Kehath, tra i 
              figliuoli di Levi, secondo le loro famiglie, secondo le case dei 
              loro padri, dall'età di trent'anni, in su fino all'età 
              di cinquant'anni, di tutti quelli che possono assumere un ufficio 
              per far l'opera nella tenda del convegno". 
             I Giudei consideravano che trent'anni era l'età della maturità 
              e della vera mascolinità. 
             Bisogna dunque concludere, e questo è molto importante, 
              che se Gesù Cristo aveva circa trent'anni quando cominciò 
              il Suo ministero all'inizio dell'autunno dell'anno 27, Egli doveva 
              essere nato all'inizio dell'autunno nell'anno 4 prima della nostra 
              era, cioè 30 anni prima dell'anno 27. 
             Un'altra prova può essere rivelata nella divisioni delle 
              classi dei leviti che servivano al tempio.  
             Al tempo di Cristo, il ministero di Aaronne a Gerusalemme era 
              diviso in 24 classi, ogni classe aveva un capo che era scelto a 
              sorte. Egli doveva allora offrire dei sacrifici la sera e la mattina, 
              ed anche l'offerta dei profumi. 
             Questo ministero era stato dunque diviso in 24 classi da Davide 
              e, alla sua epoca, vi erano tanti sacerdoti, che era loro impossibile 
              di servire tutti nello stesso tempo. Ogni classe doveva servire 
              nel tempio, per una settimana, ed essa era in seguito sostituita 
              dalla classe seguente. 
             Queste 24 classi, con il loro proprio nome, sono descritte in 
              I Cronache 24:3-4 e 7-10: "Or Davide, con Tsadok di figliuoli 
              di Eleazar, e con Ahimelec dei figliuoli di Ithamarb classificò 
              i figliuoli di Aaronne secondo il servizio che dovevano fare. Tra 
              i figliuoli di Eleazar si trovavano più capi di famiglie 
              che tra i figliuoli di Ithamar; e furono divisi (...) Il primo, 
              designato dalla sorte, fu Jehoiarib; il secondo, Jedaia; il terzo, 
              Harim; il quarto, Seorim; il quinto Malkija; il sesto, Mijamin; 
              il settimo, Hakkots; l'ottavo, Abija; il nono Jeshua, ecc." 
             Gli scrtti Giudei ci rivelano che queste classi cominciavano il 
              sabato a mezzogiorno fino al sabato seguente a mezzogiorno. E' così 
              che ci conferma lo storico Giuseppe che è vissuto all'epoca 
              dell'apostolo Paolo. Queste classi servivano due volte all'anno. 
              Per conseguenza, la prima classe cominciava a servire durante la 
              prima settimana dell'anno sacro, la seconda classe servira durante 
              la seconda settimana, e così di seguito, fino a che le 24 
              classi ebbero compiuto il loro servizio. 
             In seguito, nel corso dell'autunno, la prima classe ricominciava 
              di nuovo nella prima settimana dell'anno civile, e tutte le altre 
              classi seguivano di nuovo, secondo l'ordine prescritto. 
             Ogni classe si trovava dunque al servizio due volte all'anno, 
              e questo che copriva le 48 settimane! Però, a queste 48 settimane, 
              bisogna aggiungere tre settimane durante le quali tutte le classi 
              erano riunite e servivano insieme, a causa della grande affluenza 
              a Gerusalemme. Esse servivano tutte insieme: 
            a) durante la settimana della Pasqua, 
              b) durante la settimana della Pentecoste, 
              c) durante la festa dei Tabernacoli. 
             In questo modo, le 51 settimane del calendario ebraico erano coperte. 
              E quando il 13° mese era aggiunto per permettere alle stagioni 
              di cadere nel loro tempo fissato, i sacerdoti che officiavano il 
              12 mese ripetevano il loro servizio il 13° mese. 
             Con queste informazioni precise, si può dunque determinare 
              quando ognuna delle 24 classi serviva nel tempio, e stabilire il 
              momento molto preciso della venuta al mondo di Cristo. 
             Nell'Evangelo di Luca, ci si informa che un sacerdote, Zaccaria, 
              serviva nel tempio quando qualcosa di meraviglioso gli avvenne. 
              Un angelo gli apparve per annunciargli che sua moglie, di età 
              avanzata partorirà un figlio che gli porrà il nome 
              di Giovanni. 
             Luca 1:5, 7-9 e 11-13: "Ai dì di erode, re della Giudea, 
              vi era un certo sacerdote di nome Zaccaria, della muta di Abia; 
              e sua moglie che era delle figliuole di Aaronne e si chiamava Elisabetta 
              (...) E non avevano figliuoli perché Elisabetta era sterile, 
              ed erano ambedue avanzati in età. Or avvenne che esercitando 
              Zaccaria il sacerdozio dinanzi a Dio nell'ordine della sua muta, 
              secondo l'uso del sacerdozio, gli toccò a sorte di entrare 
              nel tempio del Signore per offrirvi il profumo; e gli apparve un 
              angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dei profumi. E 
              Zaccaria, vedutolo, fu turbato e preso da spavento. Ma l'angelo 
              gli disse: Non temere Zaccaria, perché la tua preghiera è 
              stata esaudita; e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figliuolo, 
              al quale porrai nome Giovanni." 
             Noi veniamo di leggere che Zaccaria era della classe di Abia, 
              o Abija in ebraico, e che esercitava le sue funzioni secondo il 
              turno della sua classe, l'8° secondo l'ordine ripreso da I Cronache 
              24:10.  
             Egli officiava dunque durante la 9° settimana. Perché 
              la 9° settimana e non la 8°? Perché la Pasqua cadeva 
              durante la 3° settimana del primo mese, durante la quale tutte 
              le classi hanno servito insieme; c'è dunque uno spostamento 
              a partire di questa settimana. 
             Tutto questo è avvenuto nell'anno 5 della nostra era. Quell'anno 
              il 1° di Nisan era un sabato, il giorno stesso che i sacerdoti 
              dovevano cominciare a esercitare le loro funzioni. 
              Secondo il nostro calendario Romano, questo ci porta al 6 aprile, 
              e poiché Zaccaria serviva al tempio durante la 9° settimana, 
              un semplice calcolo ci informa che si trova al 27 di Yvar o 5 Sivan, 
              sia dal 1° all'8 giugno. 
             Zaccaria non poteva rientrare a casa sua alla fine del suo servizio 
              poiché la settimana seguente era quella di Pentecoste. Egli 
              doveva dunque rimanere una settimana in più per officiare 
              con tutti, con le altre 23 classi. 
             Questo servizio complementare rimase al servizio del tempio fino 
              al 12 di Sivan o 15 giugno. E' in quel momento che rimase libero 
              per rientrare a casa sua. 
             Luca 1:23: "E quando furono compiuti i giorni del suo ministero 
              , egli se ne andò a casa sua." 
             L'angelo aveva annunciato a Zaccaria che doveva rimanere muto 
              fini alla nascita del bambino. 
             Luca 1:18-20: "E Zaccaria disse all'angelo: A che conoscerò 
              io questo? Perché io sono vecchio e mia moglie è avanti 
              di età. E l'angelo, rispondendo, gli disse: Io sono Gabriele, 
              che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e recarti 
              questa buona notizia. Ed ecco tu sarai muto, e non potrai parlare, 
              e non potrai parlare fino al giorno che queste avverranno (...)" 
             Si può dunque supporre che non si augurava di rimanere 
              in questo stato, più di quello che era necessario e come 
              era di età avanzata (versetto 7), si augurava certamente 
              di conoscere questo figlio cui non sperava più perché 
              Elisabetta sua moglie era sterile. 
             Elisabetta ha dunque concepito durante la settimana dal 12 al 
              19 di Sivan, fra il 15 al 22 giugno. Come un bambino rimane nel 
              seno di sua madre 280 giorni (nove mesi e 10 giorni), e aggiungendo 
              questo periodo al 16 Sivan nell'anno 5 della nostra era, questo 
              ci porterebbe a circa il 1° Nisan (27 marzo) nell'anno 4 della 
              nostra era. 
             E'dunque all'incirca in questa data che Giovanni Battista sarebbe 
              nato. 
             E Cristo? 
             L'Evangelo ci informa che Egli era 6 mesi più giovane di 
              Giovanni. Luca 1:26-27 e 36: "Al sesto mese l'angelo Gabriele 
              fu mandato da Dio in una città di Galilea detta Nazaret ad 
              una vergine fidanzata ad un uomo chiamato Giuseppe, della casa di 
              Davide (...) Ed ecco, Elisabetta, tua parente, Ha concepito anche 
              lei un figliuolo nella sua vecchiaia; e questo è il sesto 
              mese per lei che era chiamata sterile". 
             E aggiungendo 6 mesi al 1° di Nisan, arriviamo al 1° di 
              Tishri, cioè verso la metà di settembre dell'anno 
              4 avanti la nostra era. Gesù Cristo sarebbe nato all'inizio 
              dell'autunno e non il 25 dicembre, è la constatazione dei 
              calcoli che precedono. 
             
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