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       LA BESTIA DELL'APOCALISSE   
      Mene Mene Tekel Upharsin  
      Le Chiavi del Passato per Aprire un Mistero dei Tempi 
        Moderni  
       
      Tutti gli occhi si volsero verso un uomo molto anziano che entrava con 
        sicurezza sotto le luci scintillanti e sontuose che decoravano la sala 
        del banchetto. Sotto l'effetto del vino, il ridere e gli scherzi rumorosi 
        che riempivano la sala l'ora precedente avevano bruscamente fatto posto 
        a un sinistro silenzio seguito da un timido sussurro dopo una scena che 
        agghiacciava il sangue. Era sembrato che nel pieno della festa, una mano 
        era apparsa, staccata dal vuoto e scrivendo un messaggio in lettere larghe 
        sul muro. Questo si svolgeva all'occasione di un grande banchetto organizzato 
        dal Re Belsatsar di Babilonia per celebrare l'invulnerabilità di 
        Babilonia. Babilonia che era assediata dalle truppe di Ciro il Grande 
        di Persia, era persuaso che i suoi muri fossero imprendibili.  
        Così, alla sera della nuova luna del settimo mese nel 539 avanti 
        G. C. la potenza dell'eletta Babilonia festeggiava e beveva. Belsatzar 
        aveva anche voluto che il vasellame sacro importato dal Tempio di Gerusalemme 
        da suo nonno, alcune decine di anni prima, siano portati. Egli voleva 
        servirsene come coppe per bere. E' allora che apparve la mano scrivente 
        sul muro e la festa si fermò a causa dello stupore generale. Il 
        messaggio scritto sul muro era: "Mene, Mene, Tekel, Ufarsin." 
        Le parole erano in termini caldei ben conosciuti che si riferivano a delle 
        unità di peso, ma la loro interpretazione era assolutamente incomprensibile 
        per coloro che osservavano la scena.  
        L'uomo anziano che era stato convocato dal re si chiamava Daniele. Egli 
        era giunto a Babilonia nella sua adolescenza come prigioniero giudeo egli 
        era stato allevato nella alta amministrazione sotto il regno del nonno 
        di Belsatzar. Egli cominciò a spiegare al re che il Dio dei cieli 
        aveva limitato il suo regno nel tempo e che questo era alla fine. Egli 
        era stato pesato sul piatto della bilancia e trovato leggero: Quella stessa 
        notte, il suo regno gli sarebbe tolto per cadere nelle mani dei suoi assediatori 
        i Medi e i Persi.  
        Nello spazio di qualche ora l'esercito di Persia aveva totalmente invaso 
        la città. Esso si era infiltrato al disotto delle enormi mura della 
        città. Il fiume che scendeva sotto i muri era stato deviato qualche 
        ora prima da un canale artificiale e, favorite dall'oscurità poco 
        prima dell'aurora, le truppe persiane si erano insinuate nel letto prosciugato 
        del fiume che passava sotto il muro per in seguito aprire dall'interno 
        le porte massicce della città. Prima che il sole si fosse alzato, 
        essi avevano conquistato Babilonia e giustiziato il re Belsatzar.  
        Confrontato agli avvenimenti della serata, è impossibile che Daniele 
        non si fosse ricordato della scena di cui era stato testimone 65 anni 
        prima. In quell'epoca, benché egli fosse ancora un giovane adolescente, 
        non avendo ancora vent'anni, egli era stato condotto in presenza del sovrano 
        di quello che era allora il più potente impero della terra. In 
        quel giorno, la sua propria vita e la vita dei suoi più cari amici 
        furono messe in una situazione precaria. Egli era stato condotto davanti 
        al re Nabucadnezar, il nonno di Belsatsar, per fargli interpretare un 
        sogno sconcertante che il re aveva avuto qualche giorno prima.  
        Daniele aveva arditamente fatto sapere al sovrano scettico è tormentato 
        che vi è un Dio nel cielo che rivela i segreti. Egli gli espose 
        in seguito l'interpretazione ispirata da Dio, del suo strano sogno.  
        Quale rapporto questi lontani avvenimenti del passato potrebbero avere 
        per voi e per me, che viviamo in questo mondo moderno e sofisticato? E' 
        possibile come afferma la Bibbia, che delle chiavi siano capaci di aprire 
        la porta dei misteri che attorniano la provenienza reale degli avvenimenti 
        che rattristano il nostro mondo attuale?  
       
      NON E' CHE DELLA LETTERATURA APOCALITTICA?  
        Molti eruditi moderni si premurano di negare che la profezia uscita dalla 
        Bibbia sia la chiave che permette di capire il vero senso degli avvenimenti 
        presenti e futuri. Essi dicono che dei libri come quello di Daniele e 
        dell'Apo-calisse sono solamente della lettura "apocalittica" 
        che non bisogna considerarli come rivelanti veramente i particolari di 
        ciò che attende le nostre nazioni moderne. Cosa dire su questo 
        soggetto?  
        Cominciamo per capire il significato della parola "apocalisse". 
        E' una parola greca che è correntemente tradotta in Inglese per 
        "rivelazione". Nell'Apocalisse 1:1 noi leggiamo: "La rivelazione 
        [dal greco Apocalisse] di Gesù Cristo, che Dio gli ha data per 
        mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve [...]" 
        La prima cosa che noi apprendiamo è che il libro dell'Apocalisse 
        ha come scopo di revelare l'avvenire al popolo di Dio. Gli eruditi che 
        affermano il contrario si sbagliano di grosso.  
        Ma si potrebbe pensare che certi si chiedono se non ci sono ogni sorta 
        di punti di vista e d'interpretazione in materia di profezia biblica. 
        Sicuramente ve ne sono! Sembra che la maggioranza di coloro che vogliono 
        interpretarla cominciano ad osservare delle cose sulla scena mondiale 
        per in seguito tentare di farli indossare dalla Bibbia. E' così 
        che negli anni 50 e 60, quasi tutti coloro che commentavano la profezia 
        biblica identificavano l'impero comunista sovietico come "l'Animale" 
        di colore scarlatto descritto in Apocalisse. Qualche anno fa, c'era Sadam 
        Hussein. Oggi, la maggior parte dei commentatori fondamentalisti e evangelisti 
        si accordano ad identificare il "Nuovo Ordine Mondiale" o le 
        Nazioni Unite come essendo la "Bestia". Si potrebbe dire che 
        vi sono tante interpretazioni quanto interpreti.  
        Nondimeno il pubblico è intrigato dalle profezie bibliche. Nel 
        passato, Hal Lindsey ha venduto dei milioni di libri affermando di avere 
        messo a punto lo scenario della fine del mondo. Più recentemente, 
        il presentatore Pat Robertson ha scritto un romanzo che descrive la sua 
        visione degli avvenimenti della fine del mondo. Con molti altri autori, 
        essi diffusero le loro opinioni divergenti sull'avvenire. È possibile 
        di sapere quello che ne è realmente? Oppure non è che un 
        gioco di stima dove si guadagna o si perde secondo la fortuna?  
        Riflettete un momento. Un Creatore pieno di saggezza e di amore potrebbe 
        Egli dare una rivelazione impossibile da capire? Questa sarebbe una dissimulazione 
        e non una rivelazione! Ciò sarebbe semplicemente una farsa colossale 
        che non potrebbe né aiutare né edificare qualcuno.  
       
      LASCIAMO LA BIBBIA INTERPRETARSI DA SE STESSA  
        E' di importanza vitale di realizzare che la comprensione reale della 
        profezia biblica viene dalla Bibbia che, in fine dei conti si interpreta 
        da se stessa! Come Pietro lo spiega, "Sapendo prima di tutto questo: 
        che nessuna profezia della Scrittura procede da vedute particolari; poiché 
        non è dalla volontà dell'uomo che venne mai alcuna profezia, 
        ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, poiché sospinti 
        dallo Spirito Santo" (II Pietro 1:20-21). Se noi vogliamo capire 
        la profezia biblica noi dobbiamo capire che lo Spirito Santo ha ispirato 
        ognuno degli autori biblici. Per conseguenza, diverse sezioni delle Scritture 
        trovano il loro chiarimento grazie ad altre sezioni. Se noi cerchiamo 
        di comprendere il libro dell'Apocalisse, o a conoscere le risposte alle 
        questioni come: "Chi è la Bestia?" o "Quale è 
        il marchio della Bestia?", noi non dobbiamo accontentarci di togliere 
        un solo versetto del suo contesto e lasciare correre liberamente la nostra 
        immaginazione. Al contrario, noi dobbiamo applicare il principio contenuto 
        in Isaia 28:9-13, realizzando che la Bibbia si interpreta riunendo precetti 
        su precetti, regola su regola, poiché è scritto: "Un 
        poco qui, un poco là" (v. 13).  
        Per quello che concerne l'evoluzione nel corso degli avvenimenti mondiali, 
        la maggior parte degli analisti, degli esperti e dei pronosticatori, tanto 
        secolari che religiosi, sono stati una volta di più confrontati 
        ai loro errori. Essi furono praticamente tutti presi alla sprovvista quando 
        sopraggiunsero gli avvenimenti geopolitici i più significativi 
        della seconda mettà del ventesimo secolo.  
        La caduta rapida degli avvenimenti in Europa centrale e dell'Est nel 1989 
        non aveva sorpreso tutto il mondo. Abbiamo potuto leggere un editoriale 
        della libre Presse di Tennessee nell'edizione di Hender Sonville del 7 
        Dicembre 1989: "Come molti Americani, io osservavo con interesse 
        lo svolgimento della situazione politica in Germania dell'Est. Benché 
        molti abbiano espresso la loro sorpresa sul soggetto degli avvenimenti 
        recenti e alla chiamata dei Tedeschi dell'Est per la riunificazione delle 
        due Germanie, io devo ammettere di non avere risentito questi stessi sentimenti 
        davanti a questi avvenimenti. La buona ragione è che da anni avevo 
        avuto l'occasione di leggere le pubblicazioni del... fu Herbert W. Armstrong... 
        Armstrong aveva predetto che il Muro di Berlino cadrebbe un giorno e che 
        i due Stati tedeschi sarebbero di nuovo riuniti in una nazione potente." 
         
        Già nella Pura Verità del mese di Aprile 1952, Herbert W. 
        Armstrong diceva che la Germania dell'Est ritornerebbe alla Germania dell'Ovest 
        e che la Russia "sarebbe forzata di abbandonare il suo controllo 
        sull'Ungheria, la Cecoslovacchia e una parte dell'Austria..." (pag. 
        16). Nel 1956, in seguito all'invasione Russa in Ungheria, quando la "cortina 
        di ferro" sembrava inesorabilmente caduta sulle nazioni dell'Europa 
        dell'Est, il Signor Armstrong diceva: "la via è preparata 
        per una terza forza colossale nel mondo politico. Una Federazione Europea 
        di Nazioni più potenti che la stessa Russia o che gli Stati Uniti!... 
        Noi abbiamo dimostrato in anticipo la cattiva sorte riservata all'Impero 
        Russo in Europa dell'Est" (La Pura Verità, Dicembre 1956, 
        p. 3). Come poteva egli sapere questo?  
        Vi è una sorgente di informazioni che rivelano quello che aspettano 
        le nazioni nell'avvenire. In Isaia 46:10. Qualcuno presentato come Dio 
        annuncia "che annunzio la fine sin dal principio, e molto tempo prima 
        predico le cose non ancora avvenute". Noi possiamo conoscere e comprendere 
        ciò che riserva l'avvenire alle nostre nazioni e al nostro mondo 
        negli anni tormentati che verranno, poiché il Creatore ci dà 
        le chiavi della comprensione dei misteri dell'origine delle tendenze moderne. 
         
       
      IL LIBRO DI DANIELE PRESENTA LA SCENA  
        Nel 604 prima di G. C. , l'esercito Caldeo sotto il re Nabucanedzar pulì 
        tutto sul suo passaggio a cominciare da Carchemis sotto la valle di Jezreel 
        e si impadronì della città di Gerusalemme, riducendo Giuda 
        in uno stato tributario. Parecchi bambini di famiglie giudaiche conosciute 
        furono prese in ostaggio e condotti in Babilonia. Durante i decenni che 
        seguirono, uno dei prigionieri, Daniele, prese l'ascesa nell'alta amministrazione 
        di Babilonia. Il Dio d'Israele che egli continuava a servire fedelmente 
        gli aveva dato delle numerose visioni e delle interpretazioni di sogni 
        che sono riferiti nella vostra Bibbia, nel libro di Daniele.  
        Osserviamo attentamente le grandi linee degli avvenimenti profetici mondiali 
        che Dio ispirò a Daniele e di registrarli. La Bibbia si interpreta 
        realmente da se stessa e il libro di Daniele costituisce un cardine per 
        la comprensione dell'Apocalisse così come per altre profezie relative 
        alla fine dei tempi.  
        Daniele 2:1 descrive il sogno sconcertante del Re Nabucanedzar sogno, 
        che egli aveva dimenticato al suo risveglio. Né i maghi del re, 
        né gli astrologi pottero ricostruirlo per lui. Finalmente, Daniele 
        venne davanti al re e gli spiegò che esiste un Dio nei cieli che 
        rivela dei segreti e che costui non aveva solo rivelato a Daniele il sogno 
        stesso ma anche la sua interpretazione (v. 28). In seguito Daniele spiegò 
        al re che, nel suo sogno, egli aveva visto una grande statua che era eretta 
        nella pianura di Scinear. Questa immagine monumentale aveva una testa 
        d'oro, il petto e le braccia in argento, il ventre e le cosce di rame 
        e le gambe di ferro. Le gambe di ferro terminavano con due piedi composti 
        di un miscuglio di ferro e d'argilla (v. 31-33). Alla fine del suo sogno, 
        Nabucanedzar aveva visto una grande pietra di origine soprannaturale "che 
        si staccava senza opera di mano [...]" (v. 45). Egli vide questa 
        pietra lanciata dal cielo colpire l'immagine sulle dieci dita al punto 
        di squilibrarla e di farla cadere in pezzi interamente. La pietra divenne 
        una grande montagna e riempì tutta la terra (v. 34-35).  
        Cosa significa tutto questo? Ricordatevi che la Bibbia si interpreta da 
        sè stessa! Daniele fu ispirato di dire a Nabucanedzar: "La 
        testa d'oro sei tu" (v. 38). Gli disse anche che altri tre regni 
        succederanno al suo (versetti 39-40). Daniele fu ispirato a depositare 
        per noi il fatto che la Storia sarebbe stata dominata da quattro grandi 
        regni o imperi successivi . Infine, egli disse al re che il Dio dei cieli 
        stabilirebbe il Suo Regno eterno ai tempi degli ultimi dieci re. Questi 
        dirigenti sono rappresentati dalle dieci dita che costituiscono i piedi 
        delle "gambe di ferro" del quarto regno (v. 44).  
        Daniele 2:28 mostra bene che è il Dio vivente che noi serviamo 
        che è il rivelatore dei segreti. Il sogno del re copriva una successione 
        di periodi che andavano dall'epoca del re Nabucanedzar fino "agli 
        ultimi giorni". Il sogno finisce chiaramente con il ritorno di Gesù 
        Cristo e dello stabilimento del Regno di Dio sulla terra (v. 44). Gli 
        avvenimenti predetti da Daniele si svolgono come previsto? Assolutamente! 
        Vediamo in quale modo.  
        In Daniele 5, noi scopriamo gli avvenimenti che hanno circondato la caduta 
        di Babilonia da parte degli eserciti del re Ciro il Grande, come detti 
        all'inizio di questo articolo. E' chiaro che l'impero dei Medi e dei Persi 
        fu il secondo Regno. Egli prese l'influenza politica nel Medio Oriente 
        solo dopo la caduta di Babilonia. La storia ci riferisce che il vasto 
        regno dell'impero Medo-Persiano stabilito da Ciro è sussistito 
        circa 200 anni.  
        Poi all'inizio del 333 av. G. C. Le forze Greche di Alessandro il Grande 
        superarono il Ponte Euxin (i Dardanelli) per passare dall'Europa in Asia. 
        Due anni più tardi, nel 331 av. G. C., nella battaglia di Arbella, 
        l'Impero di Persia crollò e il terzo grande regno mondiale prese 
        il potere. Questo fu l'Impero Greco Macedone sotto Alessandro il Grande. 
        Gli imperi Ellenici dei successori di Alessandro dominarono il Medio Oriente 
        durante circa 300 anni fino a che essi siano finalmente inghiottiti uno 
        alla volta dal quarto grande impero mondiale, il regno simboleggiato dal 
        ferro.  
        Questo quarto regno, chiaramente identificato dalla Storia come l'Impero 
        Romano, è profeticamente indicato dalle le due "gambe" 
        che sussisteranno fino ai tempi della fine. In quelle momento, le dieci 
        dita (o re, Dan. 2:44) costituiranno l'incarnazione finale di questo sistema 
        che ha preso le sue radici nell'antica Babilonia. Se noi lasciamo che 
        la Bibbia si interpreti da se stessa e che noi paragoniamo quello che 
        essa dice alla luce dei fatti storici incontestabili, noi vediamo senza 
        ombra di dubbio la successione dei quattro grandi regni mondiali.  
       
      LA BESTIA DI DANIELE 7  
        Leggendo Daniele 7:1, noi impariamo che decine di anni dopo avere interpretato 
        il sogno del Re Nabucanedzar, Daniele lui stesso ebbe un sogno completamente 
        inabituale nella quale egli era implicato, paralizzato allo spettacolo 
        di una nera tormenta su un'oceano scatenato. Egli vide, quattro grandi 
        creature, o "animali", uscire una ad una dalle onde tormentate 
        e drizzarsi sulla riva. La prima somigliava a un leone, la seconda a un 
        orso e la terza somigliava a un leopardo a quattro teste. La quarta bestia 
        somigliava a una terribile creatura che aveva dei grandi denti di ferro 
        (v. 7). Dalla testa di questo quarto "animale", uscivano dieci 
        corna. Questa visione finiva nel periodo dove "Poi i santi dell'Altissimo 
        riceveranno il regno e lo possederanno per sempre di eternità in 
        eternità" (Dan. 7:18). Ricordatevi che la visione di Daniele 
        2 finisce anche all'epoca dello stabilimento del Regno dei cieli.  
        Lasceremo noi vagabondare la nostra immaginazione per provare di discernere 
        l'identità di queste creature del capitolo 7, o lasceremo che la 
        Bibbia si interpreti da se stessa? Secondo il versetto 17, queste quattro 
        creature si eleveranno successivamente (v. 3-7). Esse simboleggiano quattro 
        re o quattro regni. Il versetto 23 si riferisce al quarto animale che 
        rappresenta "la quarta bestia è un quarto regno sulla terra". 
        Noi stiamo per vedere in Daniele 2 una successione di ogni quattro regni. 
        Gli scenari dei capitoli 2 e 7 menzionano quattro imperi mondiali successivi. 
        In caso, lo scenario finisce con lo stabilimento del Regno di Dio che 
        governerà la terra. E' chiaro che le due visioni menzionate con 
        particolari diversi ci riporta allo stesso seguito di avvenimenti. Quando 
        noi paragoniamo le visioni di Daniele 2 e di Daniele 7, noi capiamo che 
        il primo regno di Daniele 2, la testa d'oro, corrisponde al leone, il 
        re degli animali di Daniele 7. Il secondo regno, quello che è in 
        argento al capitolo 2, somiglia all'orso del capitolo 7. Il terzo regno, 
        in rame in Daniele 2, ha l'equivalente con il leopardo a quattro teste 
        in Daniele 7. Perché questo?  
        La Storia riferisce che dopo la morte di Alessandro il Grande, l'impero 
        fu diviso fra quattro dei suoi generali. Tolomeo prese l'Egitto, Seleuco 
        fece man bassa sulla Siria e Babilonia, Cassandro scelse la Grecia e la 
        Macedonia, mentre Lisimache prendeva possessione della Tracia e del nord 
        dell'Asia Minore. Queste quattro divisioni erano state specificamente 
        profetizzate in Daniele 8:8. Tutti questi imperi erano di cultura e di 
        lingua greca. Essi erano il prolungamento dell'impero di Alessandro, che 
        era stato unificato da Alessandro in persona e durante una decina di anni 
        solamente. Tanto la massa e la potenza della Persia erano simboleggiati 
        da un orso, quanto la rapidità folgorante degli eserciti greci 
        di Alessandro si trovavano nella metafora di un leopardo.  
        Daniele diede più particolari concernenti delle azioni fra il secondo 
        e il terzo regno, cioè a dire fra la Persia e la Grecia.  
        Daniele 8:3-4 descrive un montone a due corna di cui le conquiste si estendevano 
        in tutte le direzioni. Secondo il versetto 20, questo montone rappresentava 
        "i re dei Medi e dei Persi". Poi un capro potente con un grande 
        corno fra gli occhi mise completamente in frantumi il montone (v. 5-7). 
        Al versetto 21, la Bibbia rivela chiaramente l'identità di questo 
        capro: "Il becco peloso è il re di Grecia, e il gran corno 
        fra i suoi occhi è il primo re". Dopo la morte di Alessandro, 
        "Il grande corno si spezzò" (v. 8), e, "Quattro 
        regni sorgettero da questa nazione, ma essi non ebbero la stessa forza" 
        (v. 22). Quattro generali di Alessandro si divisero l'impero Greco-Macedone, 
        come narrato qui sopra. Ecco perché noi vediamo che il terzo regno 
        descritto in Daniele 7 somiglia a una creatura quadricefala.  
        Tutti gli avvenimenti precedenti preparano la scena per il quarto regno 
        descritto in Daniele 7. E' una creatura troppo terribile per essere caratterizzata 
        da uno degli animali precedenti. E' il "regno di ferro". In 
        Daniele 2 esso è rappresentato da due gambe di ferro e in Daniele 
        7, è una creatura munita da grandi denti di ferro. Daniele 2:40 
        spiega: "Poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro, 
        poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così pari 
        al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa". E' 
        da notare ciò che Daniele 7 rivela sul soggetto di questo quarto 
        regno: "Allora desiderai sapere intorno alla quarta bestia, che era 
        diversa da tutte le altre. Straordinariamente terribile, che aveva i denti 
        di ferro e le unghie di rame, che divorava, sbranava e calpestava il resto 
        con i piedi [...] La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, 
        che differirà da tutti i regni, divorerà tutta la terra, 
        la calpesterà e la frantumerà" (versetti 19, 23). E' 
        questo quarto regno, l'Impero Romano, che è descritto come se si 
        perpetuasse sotto una forma o sotto un'altra fino all'epoca del ritorno 
        di Cristo. Cosa ne dice la Storia?  
        Alla vittoria di Actium, le forze di Cleopatra e di Marc'Antonio furono 
        sconfitte dalle forze romane di Ottaviano (conosciuto più tardi 
        sotto il nome di Cesare Augusto) nel 31 av. G. C. Come lo dice l'Enciclopedia 
        della Storia del Mondo di Langer "Questo mise fine all'ultima delle 
        monarchie Elleniche [Greche]" (1968, pag. 97). Infine, l'Impero Romano 
        dominava su tutto il mondo conosciuto.  
        Progredendo in questa serie di articoli sul soggetto, noi paragoniamo 
        parecchie profezie dell'Apocalisse con quelle di Daniele e noi esamineremo 
        l'Impero Romano dai punti di vista della profezia e della Storia. E non 
        è che nelle pagine della Parola di Dio che è possibile di 
        trovare le chiavi vere che aprono le porte ai misteri dell'origine reale 
        delle tendenze attuali.  
       
      MITI, METAFORE O REALTA' IMMINENTE?  
        Napoleone, Hitler e Sadam Hussein hanno qualcosa in comune. Come Mikhail 
        Gorbachev, Benito Mussolini, Franklin Roosevelt e tutta una serie di papi. 
        Ognuno di loro come anche altri personaggi, conosciuti o oscuri, sono 
        stati etichettati da certi dei loro contemporanei come la misteriosa "Bestia" 
        menzionata nel libro dell'Apocalisse.  
        Anche la Lega delle Nazioni, le Nazioni Unite, l'Internazionale comunista 
        e il governo degli Stati Uniti furono, un momento o l'altro del 20mo secolo, 
        designati come la Bestia dell'Apocalisse.  
        Al contrario, parecchi commentatori della Bibbia pretendono che il libro 
        dell'Apocalisse e i suoi simboli non dovrebbero essere considerati che 
        come delle metafore della battaglia tra il bene e il male. Secondo essi, 
        la Bestia sarebbe una rappresentazione del male, ma non una figura storica 
        o un futuro dirigente mondiale.  
        Cosa ne è veramente? L'ipotesi dell'uno vale quella dell'altro? 
        Cercare di identificare degli individui o delle istituzioni come attori 
        di questa profezia biblica presenta essa un reale interesse? Parecchi 
        potrebbero domandarsi: "Il redattore dell'Apocalisse non si riferirebbe 
        che a un mito o semplicemente ai sogni di una persona che delira?" 
         
        Non è nelle intenzioni del Dio Creatore di limitare la comprensione 
        della profezia biblica a un semplice esercizio d'immaginazione creativa. 
        La profezia non è neanche destinata ad essere compresa con l'interpretazione 
        di avvenimenti contemporanei che si potrebbe tentare di mettere nel conto 
        della Bibbia. Al contrario, alcuna profezia delle Scritture deve fare 
        l'oggetto di interpretazioni particolari (II Pietro 1:20). Quando la Bibbia 
        adopera un vocabolo simbolico, essa include nel testo le chiavi necessari 
        per capire questi simboli.  
        Una delle ragioni principali che sviano molti di coloro che cercano di 
        capire la profezia viene dal fatto che essi iniziano dal cattivo senso. 
        Essi partono dal mondo contemporaneo che li circonda e provano di trovarvi 
        degli esseri o degli avvenimenti che la Bibbia descrive. Come noi l'abbiamo 
        visto nell'articolo precedente (vedere The World Ahead di Aprile 1996), 
        l'Apocalisse non è il punto di partenza della nostra ricerca per 
        capire l'identità della Bestia profetica. La partenza deve farsi 
        cominciando dal libro di Daniele.  
        In Daniele 2, quattro imperi successivi sono identificati come dovendo 
        avvicendarsi dall'antica Babilonia governata del re Nabucanedzar fino 
        all'epoca che deve ancora venire del ritorno di Gesù Cristo come 
        Re dei re. Daniele 7 descrive questi quattro stessi regni o imperi, ma 
        adoperandone un simbolismo di animali selvatici. E' necessario di capire 
        i simboli utilizzati da Daniele prima di abbordare l'Apocalisse. Perché? 
        Poiché Daniele riporta il contesto storico necessario per la comprensione 
        di questi simboli. Il redattore dell'Apocalisse, l'apostolo Giovanni, 
        descrive le stesse creature che Daniele, ma egli ci dà più 
        informazioni relative agli avvenimenti dei tempi della fine.  
        Quale rapporto possono avere degli imperi così lontani nel tempo 
        e delle antiche profezie con il nostro mondo moderno di questa fine del 
        20mo secolo? La risposta è sorprendente! I libri scritti dagli 
        antichi profeti biblici sono ancora, e di gran lunga, più attuali 
        che i giornali di oggi. Come questo è possibile? Il vostro giornale, 
        il vostro telegiornale o anche le attualità veicolate sulla rete 
        Internet non possono dire altro che quello che è già avvenuto, 
        mentre la profezia biblica annuncia oggi le notizie di domani!  
       
      LA VISIONE USCITA DALLE ONDE TENEBROSE  
        Un vecchio uomo è in piedi sulla spiaggia dell'isola di Patmo nel 
        Mare Mediterraneo. Allora che egli fissa con lo sguardo la distesa marina, 
        il paesaggio davanti a lui sembra cambiare. Delle nuvole nere si accavallano 
        e il mare sembra agitarsi. Egli rimase in piedi, paralizzato, affascinato. 
        D'improvviso, una creatura uscì dalla schiuma bollente. Una bestia 
        orribile e brutale è davanti a lui ringhiando e mostrando i denti. 
        Essa aveva il corpo di un leopardo, la gola di un leone e le zampe di 
        un orso. Essa svaniva in seguito come nella nebbia.  
        Quale era questa creatura? Essa possedeva le caratteristiche rilevanti 
        dei primi tre animali selvatici che Daniele aveva visto nella sua visione 
        al capitolo 7. Questa bestia che l'apostolo Giovanni ha visto presentava 
        ugualmente sette teste e dieci corna.  
        "Il dragone", scrisse Giovanni, dà la sua potenza e la 
        sua autorità alla bestia. Le Scritture rivelano che una delle teste 
        di questa creatura fu ferita a morte e che poi essa guarì. Dopo 
        la sua guarigione la creatura, continua ad agire durante 42 mesi (Apoc. 
        13:1-5).  
        Come è stato dimostrato nell'articolo precedente (WH Aprile 1996), 
        una scena quasi identica era avvenuta in Daniele 7. In questa visione, 
        Daniele vide quattro creature: un leone, un orso, un leopardo a quattro 
        teste e una quarta creatura terribile con dieci corna che saliva da un 
        oscuro mare agitato (Dan. 7:1-7).  
        Queste creature sono chiaramente identificate come la successione degli 
        imperi avendo cominciato con la Babilonia di Nabusanedzar, seguito dal 
        Medo-Persico, poi dall'impero Greco di Alessandro, includendo la divisione 
        in quattro parti dopo la sua morte, e finalmente dell'Impero Romano. Era 
        dalla quarta creatura, simboleggiante l'Impero Romano, che uscivano le 
        "dieci corna".  
        Notate la somiglianza dei due racconti. In ogni caso, vi sono sette teste. 
        In Apocalisse 13, Giovanni vede una sola creatura, egli non vede quattro 
        entità distinte ma le caratteristiche sono le stesse: Sette teste 
        e dieci corna sono descritte. In ogni racconto, i profeti adoperano i 
        simboli del leone, dell'orso e del leopardo. Perché le visioni 
        differenziano esse a certi riguardi?  
        Quando Daniele ebbe la sua visione, tutto si riportava infatti a degli 
        avvenimenti futuri. Babilonia, simboleggiata dal leone, viene prima sulla 
        scena, gli altri imperi dovevano ancora venire. Quando Giovanni scrisse 
        600 anni più tardi, gli imperi Babilonese, di Persia e greco facevano 
        tutte parte della storia passata. Giovanni non attira l'attenzione sulle 
        differenti teste che apparivano ma sui particolari concernenti la settima 
        testa, la sola che esisteva nella sua epoca e di cui raccontava la storia 
        in anticipo. Allora che Daniele annunciava quattro imperi che dovevano 
        succedersi, Giovanni portava l'attenzione sul loro sistema politico comune 
        introdotto da Babilonia e, in seguito, adottato e perfezionato da tutti 
        gli altri. Egli vedeva i differenti imperi come le teste distinte della 
        stessa creatura.  
        Cosa pensare di tutti questi simboli? Ricordatevi che la Bibbia interpreta 
        i suoi propri simboli. Daniele 7:23 mostra chiaramente che le quattro 
        creature (portando sette teste) rappresentano dei regni. In Apocalisse 
        17:9-10, le sette teste della bestia sono chiamate sette "monti" 
        o "sette re". Secondo Daniele 7:24 e Apocalisse 17:12, le corna 
        sono i simboli di re o di regni. Nello stesso modo, il dragone, sorgente 
        della potenza di questo sistema, è identificato in Apocalisse 12:9: 
        "E il gran dragone (è) il serpente antico, che è chiamato 
        Diavolo e Satana".  
        Quale è la testa "ferita mortalmente"? Ricordatevi che 
        era solo la settima e ultima testa, l'Impero Romano, che dominava all'epoca 
        di Giovanni. Questo Impero Romano ricevette egli una ferita mortale? Rivenne 
        più tardi in vita durante 42 mesi? Prima di andare più avanti, 
        esaminiamo questo periodo: i 42 mesi di Apocalisse 13:5.  
        Si tratta di un periodo simbolico? Come noi possiamo saperlo? In Apocalisse 
        11:2, la città santa, Gerusalemme, è assediata durante 42 
        mesi. Al versetto 3, due testimoni profetizzano durante 1260 giorni. La 
        durata di 1260 giorni è identica a 42 mesi di 30 giorni!  
        Partendo da esempii trovati altrove nelle Scritture, il riferimento profetico 
        per un "giorno" serve spesso a simboleggiare un anno del calendario. 
        In Ezechiele 4, fu detto al profeta di mostrare simbolicamente ciò 
        che sarebbe successo ad Israele coricandosi su una parte durante 390 giorni, 
        e ciò che avverrà a Giuda volgendosi dall'altra parte durante 
        40 giorni. Dio spiega a Israele che questi giorni simboleggiavano degli 
        anni: "T'impongo un giorno per ogni anno" (v. 6, vedere anche 
        Numeri 14:34). Il contesto di Apocalisse 13, che vedremo in un prossimo 
        articolo, mostra chiaramente che questo periodo di 42 mesi (o 1260 giorni) 
        sì riferisce a dei giorni profetici cioè a dire 1260 anni 
        nello svolgimento della Storia.  
        Vedete ancora in Apocalisse 13 che la terribile creatura di Giovanni contiene 
        le stesse componenti profetiche di ciò che Daniele ha visto più 
        di 600 anni prima. Daniele identificava chiaramente ciò che egli 
        vedeva iniziare alla sua epoca e prolungarsi fino al ritorno di Cristo, 
        quando i santi prenderanno la possessione del Regno (Dan. 7:18). L'Impero 
        Romano dell'epoca di Giovanni non era altro che politica la continuazione 
        dello spirito e della filosofia Babilonese.  
       
      ROMA ASSORBE I SUOI PREDECESSORI  
        Nello stesso modo che l'impero Medo-Persiano aveva assorbito Babilonia 
        e che Alessandro il Grande aveva assorbito l'impero dei Medi e dei Persi, 
        i Romani inghiottirono le quattro teste che erano sorte dall'impero di 
        Alessandro, morto a Babilonia nel 323 av. G. C. Vi è stato un tentativo 
        per salvaguardare l'unità del suo impero con la proclamazione di 
        una reggenza a nome di suo nipote e di suo figlio, ma questo tentativo 
        fallì. In qualche anno, il suo impero fu diviso frà quattro 
        generali che si proclamarono loro stessi re, conformemente alla predizione 
        di Daniele (Dan. 8:21-22).  
        Nel 307 av. G. C., Antigone e suo figlio Demetrio, "presero il titolo 
        di re, al chè Tolomeo e Seleuco, Cassandra e Lisimache fecero lo 
        stesso. L'unità dell'impero di Alessandro era così apertamente 
        finito." (William L. Langer, Enciclopedia della Storia del mondo, 
        1968, pag. 90).  
        Cassandra si impadronì della Grecia e della Macedonia, e, con l'aiuto 
        di Lisimache e di Seleuco, trionfò su Antigone che fu ucciso nella 
        battaglia di Ipso nel 301 av. G. C. In seguito, la dinastia di Cassandra 
        fu detronizzata a sua volta nel 276 dal nipote di Antigone, che prese 
        anche il nome di Antigone. Antigone II fondò una dinastia che dominò 
        la Grecia e la Macedonia fino alla conquista Romana nel 168 av. G. C., 
        quando questo territorio fu assorbito dall'Impero Romano.  
        Lisimache che si era aggiudicato l'Asia Minore e si era proclamato re 
        nel 305 av. G. C., fu finalmente battuto e ucciso alla battaglia di Carpedium 
        nel 281 da colui che era stato il suo alleato, Seleuco. Eumene I, il governatore 
        seleucida di Pergamo (in Asia Minore), gli succedette proclamando così 
        la sua indipendenza in rapporto ai Seleucidi all'incirca del 260 av. G. 
        C. Verso il 230, il suo successore prese il titolo di re. Quando Attale 
        III morì nel 133 av. G. C., egli lasciò il suo regno di 
        Pergamo e l'Asia Minore nelle mani dei Romani, secondo la sua volontà. 
        Fù così che Roma assorbì in quel momento la seconda 
        testa del leopardo di Daniele.  
        Seleuco aveva stabilito il dominio del suo regno di Babilonia all'Est 
        fino alla Siria all'Ovest. La dinastia dei Seleucidi continuò fino 
        al 64 av. G. C. quando il generale romano Pompeo fece della Siria una 
        provincia dell'Impero Romano sempre in espansione.  
        Tolomeo prese il titolo di re nel 305 av. G. C. nello stesso tempo di 
        Cassandra, Lisimache e Seleuco. La sua dinastia fu stabilita in Egitto 
        e continuò fino alla morte di Cleopatra nel 30 av. G. C. dopo la 
        sua disfatta davanti ai Romani. Il nipote di Giulio Cesare, Ottaviano, 
        vinse le forze di Cleopatra e di Marco Antonio nella battaglia di Actium 
        e l'Impero Romano assorbì l'Egitto. "Questo segnò la 
        fine dell'ultima delle monarchie Elleniche" (pag. 97). Adesso, la 
        totalità delle quattro teste del leopardo greco macedone era inghiottita 
        dall'Impero Romano: la quarta bestia di Daniele 7.  
        Con questo ritorno all'indietro, è agevole di vedere perché 
        Giovanni aveva descritto la Bestia, l'Impero Romano della sua epoca, come 
        un'insieme di tutto ciò che si era svolto dall'epoca di Daniele. 
         
        Quando egli descrisse una delle teste che era "ferita a morte" 
        egli non poteva che riferirsi alla settima testa, l'Impero Romano, le 
        sei teste precedenti erano già passate nella storia nel momento 
        in cui egli scrisse.  
        Quando l'Impero Romano fu ferito a morte? Nel 476 dopo G. C. l'ultimo 
        imperatore romano d'Occidente, Romolo Agostino, fu destituito e assassinato. 
        E' la data tradizionale adoperata per marcare la caduta dell'Impero Romano. 
        Era però già prevista una rinascita dell'Impero romano dopo 
        un periodo di 1260 anni. Ciò sarà il soggetto del prossimo 
        articolo.  
       
      LA STORIA DELLE PRIME TRE "CORNA"  
        Notate un altro particolare concernente la Bestia descritta a sua volta 
        da Daniele7 e dall'Apocalisse 13. In ognuno di questi racconti, dieci 
        corna escono dalla settima testa, l'Impero Romano. Giovanni vide che ognuna 
        di queste corna aveva una corona (Apoc. 13:1) e Daniele spiega che esse 
        rappresentano dei re o dei regni (Dan. 7:24). Daniele rileva ugualmente 
        che nel mezzo di queste dieci corna, esce un "piccolo corno" 
        che ne soppianta tre di loro con arroganza. Quale significato può 
        avere questo? Esaminiamo piuttosto la storia dell'antico Impero Romano. 
         
        Nel 286 dopo G. C., l'imperatore Diocleziano divise l'Impero Romano in 
        una parte occidentale e una parte orientale per delle ragioni amministrative. 
        Questa divisione è simbolizzata dalle "due gambe" di 
        Daniele 2. Dei disturbi seri dovevano comunque arrivare alla "gamba" 
        occidentale. Verso il 400 dopo G. C., l'Impero di Occidente era in agonia. 
        Vi furono delle incursioni barbare alle sue frontiere e, finalmente, Roma 
        essa stessa fu saccheggiata e predata per la prima volta dopo otto secoli! 
        Nell'anno 409 dopo G. C. Alarico e i suoi Visigoti ne furono gli attori. 
         
        Come l'Impero Romano d'Occidente crollava, vi furono tre gruppi di invasori 
        barbari: I Vandali, gli Eruli e gli Ostrogoti, che cercarono di imporsi 
        come i successori degli imperatori romani d'Occidente. Ognuno di loro 
        ricercò e ricevette la riconoscenza ufficiale dall'imperatore d'Oriente 
        per continuare a rappresentare legittimamente il governo romano in Occidente. 
        Ma un'altra autorità emerse all'Ovest, e questo portò al 
        loro rovesciamento e alla loro rovina.  
        Questo capo era il vescovo di Roma. Mentre gli imperatori si indebolivano, 
        egli emergeva accrescendone la sua potenza e la sua posizione. Questo 
        non implicava solo una dominazione religiosa crescente sulla comunità 
        che si diceva cristiana, ma ugualmente una dominazione civile e politica. 
        Il papa era particolarmente infastidito dai Vandali, gli Eruli e gli Ostrogoti. 
        Essi professavano un cristianesimo non trinitario chiamato Arianesimo. 
        Essi non erano ortodossi ed erano di conseguenza, considerati dal vescovo 
        di Roma come una minaccia per l'unità religiosa dell'impero.  
        I Vandali invasero l'Africa del Nord nel 429 dopo G. C. Dopo parecchi 
        anni di combattimento, essi conclusero un trattato nel 425 grazie al quale 
        i Romani riconoscevano in loro la legittima continuazione dell'Impero 
        in Africa del Nord (Lager, pag. 135). I Vandali cercavano di estendere 
        la loro potenza come successori di Roma. Nel 455, essi si abbandonarono 
        anche al saccheggio e alla distruzione di Roma. Essi lo fecero così 
        completamente che da quel giorno la parola "vandalo" si applica 
        a coloro che distruggono la proprietà degli altri. In fine dei 
        conti, però, i Vandali furono sloggiati. "In Africa, i Vandali 
        erano trattati da ariani [dai cattolici] ed essi dovettero far fronte 
        a delle serie rivolte berbere, ma la loro potenza non fu spezzata prima 
        delle guerre dei Vandali di Giustiziano [l'Imperatore Romano d'Oriente] 
        nel 533-548."  
        Nel 476, circa 20 anni dopo il saccheggio di Roma, Gli Eruli sotto gli 
        ordini del loro capo Odoacre rovesciarono Romolo Augusto, l'ultimo Imperatore 
        Romano dell'Ovest. Odoacre fu riconosciuto come il legittimo rappresentante 
        del governo romano in Italia dall'Imperatore d'Oriente. Era comunque ugualmente 
        un ariano. Il vescovo di Roma ne fù talmente indignato che nè 
        chiamò Zenone, l'imperatore di Oriente. Zenone incaricò 
        Teodorico, il capo degli Ostrogoti, per cacciare gli Eruli nel 488. "I 
        vescovi ortodossi d'Italia che avevano in avversione l'Arianesimo di Odoacre 
        acclamarono l'invasore ariano [Teodorico] quasi come se egli fosse un 
        imperatore ortodosso. Con il loro aiuto, Teodorico spezzò la vigorosa 
        resistenza di Odoacre in cinque anni di guerra e lo persuase di accettare 
        un compromesso di pace. Egli invitò Odoacre e suo figlio a un convito 
        a Ravenna, diede loro da mangiare in abbondanza e li uccise di sua propria 
        mano (493)" Will Durant, La Storia della civilizzazione vol. 4, pag. 
        97-98).  
        Il modo di vivere degli Ostrogoti d'Italia, pur se accettata come un male 
        necessario per sbarazzarsi degli Eruli, restava impopolare per il Vescovo 
        di Roma e la popolazione cattolica. Il generale Belisario, che era stato 
        inviato da Giustiniano nel 533 dopo G. C. con 500 navi di trasporto e 
        92 battelli di guerra per sbarazzare l'Africa dai Vandali, arrivò 
        in Italia per cacciare gli Ostrogoti. "le forze degli Ostrogoti erano 
        deboli e divise, il popolo di Roma salutò Belisario come un liberatore, 
        il clero l'accolse come un trinitario; egli penetrò in Roma senza 
        resistenza." (p. 109). Fù così che le prime tre corna 
        furono dominate sull'ordine del vescovo di Roma. La scena era preparata 
        per accogliere la vera rinascita dell'Impero Romano d'Occidente. Questa 
        rinascita, che si insedia nel 554, e le rinascite successive hanno tutte 
        ricevuto la benedizione del Vescovo di Roma, che fù un elemento 
        attivo nelle diverse apparizioni dell'antico Impo Romano.  
        Nel prossimo articolo, noi esamineremo, alla luce della storia e della 
        profezia, la resurrezione dell'Impero Romano. Comprendendo la storia di 
        ciò che è avvenuto tra l'epoca di Giovanni e la nostra propria 
        entrata in scena, e conoscendo la nostra situazione nel seguito degli 
        avvenimenti profetizzati, noi possiamo già sapere quello che succederà. 
        Qui si trova la chiave che permette di capire la direzione reale che i 
        prossimi avvenimenti faranno prendere al nostro mondo attuale.± 
         
       
      ROMA: PASSATO E FUTURO PADRONA DEL MONDO?  
        I manifesti turistici presentano una Roma affascinante, una città 
        sistemata su sette colli coperti di celebri monumenti architettonici del 
        presente e del passato. Roma è una città di contrasti. Dei 
        vecchi edifici e delle antiche rovine si costeggiano nel seno di una città 
        moderna fiorente. Ventisette secoli sono passati dalla sua fondazione 
        leggendaria di Romolo e Remo, durante tutto questo tempo questa città 
        notevole ha giocato un ruolo senza pari nella storia della civiltà 
        occidentale.  
        Roma: città eterna, piena d'intrighi e di potenza!  
        Nicchiata all'interno, esiste il più piccolo Stato sovrano del 
        mondo: si tratta della città del Vaticano. Che intrattiene le sue 
        proprie relazioni diplomatiche con tutte le grandi potenze, questa minuscola 
        città stato è governata dal pontefice romano che partecipa 
        pienamente agli affari internazionali. Città nella città, 
        il Vaticano gode di un grande irraggiamento internazionale in quanto che 
        quartiere generale di una confessione di più di un miliardo di 
        fedeli. Facendo parte delle principali capitali europee, Roma è 
        stata il sito di parecchie conferenze di grande importanza, come per esempio 
        il Trattato di Roma che vi fu firmato 40 anni orsono. Questo documento 
        capitale fu il punto di partenza dell'energica Unione Europea. Ma qualcuno 
        prevede che il destino di Roma coinvolgerà il mondo intero!  
        L'esperto del Vaticano, Lalachi Martin prevede questo: "Esiste oggi 
        il rumore di un'alleanza fra dei poteri in piazza al Vaticano ed i dirigenti 
        di organizzazioni umanitarie internazionali importanti che vorrebbero 
        orientare l'istituzione sacra della Chiesa cattolica romana verso un'altra 
        di cui la prima funzione sarebbe di ristabilire l'equilibrio sociale nel 
        mondo. Essi credono che la Chiesa, grazie alla sua struttura mondiale 
        sia la sola capace di arrivarci" (US News & World Report, 10 
        giugno 1996). Questa visione di una Roma dirigente, stabilizzante e, sicuramente 
        dominante il mondo non è nuova!  
        L'influenza di Roma aveva già profondamente modellato tutto il 
        mondo occidentale. È da quindici secoli, che l'impero romano è 
        crollato. Egli ricevette il colpo mortale quando gli invasori "barbari" 
        assassinarono l'ultimo degli imperatori nel 476 della nostra era.  
        I tre primi pretendenti alla successione dell'antico Impero, i Vandali, 
        gli Eruli, e gli Ostrogoti furono sloggiati dall'Italia sull'insistenza 
        pressante del papa di Roma, il loro potere fu accorciato e essi furono 
        "recuperati" dall'esercito dell'Impero Romano d'Oriente.  
        Da allora, sei tentativi significativi della rinascita dell'antico Impero 
        di Roma ebbero luogo. Conformemente alla Bibbia, una settima e ultima 
        resurrezione deve però ancora avvenire.  
        Cosa dicono le Scritture sul soggetto dell'influenza Romana passata e 
        futura sulla scena mondiale?  
        La vostra vita sarà essa profondamente influenzata dagli avvenimenti 
        che colpiranno la "città eterna"?  
       
      LA FERITA MORTALE E' CICATRIZZATA  
        Alla fine delle guerre Gotiche nel 553 dopo G. C. l'Italia si ritrovava 
        nella povertà e nel disordine. Roma era stata saccheggiata a più 
        riprese. Gli eserciti invasori di Giustiziano, imperatore d'Oriente, avevano 
        definitivamente messo i barbari Gotici in rotta. Benchè l'autorità 
        secolare in occidente fosse affondata, il rimanente dell'organizzazione 
        ecclesiastica (sotto l'autorità del vescovo di Roma) appariva anche 
        agli occhi degli imperatori come un'asse di salvezza per lo stato. Nel 
        554, Giustiziano promulgò un decreto domandando che "delle 
        persone conve-nienti e integre, capaci di amministrare il governo locale 
        siano scelti come governatori delle provincie dai vescovi e i capi di 
        ogni provincia" (Will Durant, Storia della civiltà volume 
        3 pag. 519-520.  
        Questa restaurazione dell'imperatore fu la prima delle sette resurrezioni 
        annunciate, gli imperatori di Bisanzio continuarono a reggere con il titolo 
        di Imperatore Romano risuscitato in Occidente dal 554 all'800. Secondo 
        i termini del codice di Giustiniano però, erano i vescovi di Roma 
        (ormai chiamati papi) che si siedevano in realtà sulla schiena 
        della "bestia" imperiale in Occidente (Apoc. 13).  
        Nel corso dei decenni che seguirono la restaurazione, l'attenzione degli 
        imperatori d'Oriente si focalizzò più sull'Asia Minore che 
        sull'Italia. Le misure prese per la sicurezza e la protezione di Roma 
        furono trascurabili. Fu nell'800 che una iniziativa è stata presa 
        contro questo disinteresse: "Il giorno di Natale, come Carlomagno, 
        [re dei Franchi] vestito in clamide e dei sandali di patrizio Romano, 
        era inginocchiato in preghiera davanti all'altare di San Pietro, il papa 
        Leone esibì tutto ad un tratto una corona incastonata di gioielli 
        e la posò sulla testa del re. La congregazione a cui si aveva forse 
        domandato prima di seguire l'antico rito di senatus populusque Romanus, 
        confermante un coronamento, gridò tre volte: "Salute a Carlo 
        l'Augusto, incoronato da Dio grande e pacifico imperatore dei Romani!" 
        La testa del re fu unta di olio santo, il papa salutò Carlomagno 
        comme Imperatore e Augusto" (Durant vol. 4, pagine 468-469). Questa 
        fu la seconda resurrezione dell'Impero d'Occidente con la consacrazione 
        papale.  
        In quanto che storico, Will Durant nota che "di questa cooperazione 
        intima della Chiesa e dello Stato uscì una delle idee fra le più 
        brillanti della storia della politica: la trasformazione del regno di 
        Carlomagno in un Sacro Romano Impero che avrebbe dietro di lui tutto il 
        prestigio, la santità e la stabilità delle due Rome, quella 
        degli imperatori e quella dei papi" (volume 4, pagina 468).  
        Durante i 150 anni che seguirono l'incoronamento di Carlomagno, il suo 
        Impero si disintegrò lentamente per la debolezza dei suoi successori. 
        Verso il 936, i Sassoni di Germania erano divenuti i più potenti 
        gruppi d'Europa Centrale. Nel 995, Ottone re dei Tedeschi, sfidò 
        i Magiari che si preparavano a invadere l'Europa Occidentale. Parecchi 
        anni più tardi, Ottone fece il suo ingresso in Italia alla richiesta 
        del papa Giovanni XII per ristabilire la sua autorità, in seguito 
        egli ricevette la corona imperiale a Pavia nel 962. "Una volta di 
        più, il fantasma dell'Impero Romano fece la sua apparizione per 
        consacrare la riuscita dell'edificazione dello Stato da un re mezzo barbaro" 
        (William NcNiel. Handbook of Western Civilization, p. 317). L'incoronazione 
        di Ottone segnò la terza resurrezione dell'Impero Romano d'Occidente 
        di cui la prima ebbe luogo sotto la restaurazione Imperiale di Giustiniano. 
         
        Quale conseguenza ebbe la restaurazione dell'impero di Ottone sui suoi 
        contemporanei e i loro successori? Lo storico Robert Hertzstein scrive 
        questo: "L'Impero era più che una parola: Egli garantisce 
        la funzione di reggente cristiano universale da Dio sulla terra fino alla 
        venuta dell'Anticristo. Come Carlomagno, Ottone ricevette il suo trono 
        dalla proclamazione del papa della Chiesa romana che era la sola elettrice 
        imperiale dopo l'inizio del quarto secolo [...] Il Sacro Impero romano 
        divenne così in gran parte Germanico da parte del suo supporto 
        etnico e politico: cristiano nella sua giustificazione morale e romano 
        nella sua dichiarazione di legittimità e di universalità" 
        (Il Sacro Romano Impero nel Medioevo, p. 8).  
        "Il compito dell'Impero era di essere l'agente principale di Dio 
        sulla terra, per adempiere con tutti i poteri il suo scopo qui basso, 
        di proteggere la cristianità e la Chiesa e di preservare la giustizia 
        di Dio e l'ordine divino universale sulla terra. L'Impero terrestre era 
        il riflesso transitorio della Città eterna di Dio [...] I simboli 
        imperiali mostrano che questo si estendeva nel mondo intero; con il globo 
        imperiale che copriva i quattro canti della terra, l'imperatore teneva 
        il mondo intero nella mano [...] egli nominava la corona imperiale corona 
        urbi e orbi [la corona della città e del globo]; egli si considerava 
        sé stesso come il caput mundi [alla testa del mondo] e come il 
        dominatore urbi e orbi [il governatore del globo e della città 
        di Roma]" (pagine 64-65).  
        La dinastia di Ottone continuò fino al 1254 quando l'Impero fu 
        talmente lacerato da fazioni rivali che diciannove anni di interregno 
        (periodo di tempo senza imperatore) ne risultò. Nel 1273, Rodolfo 
        1°, il primo della famiglia degli Asburgo, fu eletto imperatore. L'apogea 
        degli Asburgo durante questa quarta resurrezione dell'imperialismo romano 
        fu il coronamento di Carlo V (Carlo quinto) dal papa Clemente VII° 
        nel 1530. Carlo regnò su un vasto impero che comprendeva tutte 
        le possessioni Spagnole del Nuovo e dell'Antico Mondo in più delle 
        vaste possessioni degli Asburgo in Germania, in Italia e in Europa Centrale. 
         
        Durante i due secoli seguenti, il potere degli Asburgo declinò 
        e il titolo di Sacro romano Impero fu di più in più visto 
        come una facciata vuota. Nell'ultima decade del diciottesimo secolo, tutta 
        l'Europa fu scossa dalla Rivoluzione Francese. Un uomo alla volta altamente 
        dotato e supremamente ambizioso arrivò al potere in Francia.  
        Napoleone Bonaparte vedeva più lontano che una presidenza alla 
        Repubblica Francese o anche di divenire un nuovo re di Francia. La sua 
        ambizione non poteva fermarsi che con lo stabilimento dell'Impero Romano 
        di cui, lui stesso ne sarebbe l'Imperatore. Come lo storico Will Durant 
        osserva, "Egli sognava di rivalizzare con Carlomagno e unificare 
        l'Europa Occidentale" (volume 11, pagina 243).  
        Napoleone fu proclamato imperatore dal Senato Francese il 18 maggio 1804. 
        Egli iniziò immediatamente delle negoziazioni con il papa Pio VII 
        affinché egli venga a Parigi per consacrarlo imperatore. Le negoziazioni 
        approdarono positivamente e il coronamento ebbe luogo il 2 dicembre.  
        Gli Asburgo di Austria, sotto la pressione di Napoleone rinunciarono al 
        diritto proclamato dalla loro dinastia sul Santo Impero romano il 6 agosto 
        1806. L'impero resuscitato da Napoleone si estendeva adesso dall'Atlantico 
        all'Elba, includendo la Spagna, la Francia, l'Olanda , il Belgio, la Germania 
        dell'Ovest e finalmente tutta l'Italia. Questo suggellò la quinta 
        rinascita dell'imperialismo occidentale dall'epoca di Giustiniano.  
        Questa resurrezione non era comunque promessa ad un lungo avvenire. Una 
        coalizione diretta dagli Inglesi portò la sconfitta e l'abdicazione 
        di Napoleone nel 1814. Questo mise fine a un periodo di 1260 anni dalla 
        restaurazione imperiale sotto Giustiniano nel 554. Così dunque, 
        la profezia dell'Apocalisse 13:3-5 relativa alla "Bestia" che 
        riceve una ferita mortale, ne guarisce e continua la sua dominazione durante 
        "quaranta due mesi" era compiuta. L'abdicazione di Napoleone 
        sugellò la fine di un'epoca. Tuttavia, conformemente alle Scritture, 
        vi dovrebbero ancora esserci due tentativi supplementari per fare rivivere 
        la gloria e la grandezza dell'antica Roma.  
       
      DUE RESURREZIONI FINALI UNA E' PASSATA E UNA ARRIVA  
        Dopo la caduta di Napoleone nel 1814, la Germania e l'Italia rimangono 
        divise e impotenti fino al mezzo secolo seguente. Ognuna era costituita 
        da una moltitudine di piccoli stati e di principati ed erano lacerate 
        da querele interne. Verso il 1871, Bismarck riuscì a unificare 
        tutta la Germania che non era agli Asburgo sotto il re di Prussia, mentre 
        Garibaldi operava la riunificazione di tutta l'Italia sotto il re del 
        Nord dell'Italia del Piemonte e Sardegna.  
        Cinquanta anni dopo l'instaurazione dell'unione di Garibaldi, un uomo 
        forte comincia a elevarsi in tutta questa Italia unificata che sognava 
        una volta ancora di restaurare la grandezza e la gloria della Roma Antica. 
        Benito Mussolini condusse il partito Fascista al potere nel 1922. I Fascisti 
        traggono il loro nome dai fasci della Roma Imperiale. I Fasci erano una 
        ascia legata a una botte di steli che significava l'unità e l'autorità. 
        Essi erano portati dal console Romano in quanto simbolo della loro carica. 
         
        Dopo il 1870, data alla quale Vittorio Emanuele re d'Italia aveva disfatto 
        gli eserciti del papa e catturato Roma, esisteva una fredda tensione tra 
        i papi e il governo della nuova Italia unificata. Finalmente, nel 1929, 
        Mussolini firmava il trattato di Laterano con il papa per stabilire la 
        sovranità di quest'ultimo sulla città del Vaticano. Il governo 
        di Mussolini fu ufficialmente riconosciuto dal papa.  
        Impensierito all'accesso alla "gloria" Mussolini inviò 
        il suo esercito alla conquista dell'Etiopia e della Somalia. Nel 1936 
        egli annunciava pieno di millanteria: "Dopo quindici secoli, la riapparizione 
        dell'Impero sul destino delle colline di Roma." Di seguito Mussolini 
        riuscì la sua entrata nell'alleanza con Adolfo Hitler, che governava 
        la Germania dal 1933, creando la potenza dell'Asse Roma - Berlino nella 
        seconda guerra mondiale. Questo sesto tentativo di unificazione dell'Europa 
        per fare rivivere il concetto della Roma Imperiale fosca nelle fiamme 
        dell'ignominia nel 1945.  
        Dopo la seconda guerra mondiale molti dicevano che l'Europa era finita. 
        Il continente, specialmente la Germania, era devastata. Sembrava che il 
        futuro dell'Europa sarebbe stato il comunismo. Stalin aveva piantato lo 
        stivale dell'Armata Rossa su molti territori dell'Europa Centrale e dell'Europa 
        dell'Est. L'idea di una Germania alla testa dell'Europa in un ruolo dominante 
        negli affari mondiali era qualcosa che la maggior parte degli osservatori 
        non poteva mai intravedere.  
        Ma il 1957 annunciava l'inaugurazione del Mercato Comune costituito dalla 
        Francia. La Germania dell'Ovest, l'Italia, il Belgio, il Lussemburgo e 
        l'Olanda. Oggi sono i potenti successori che si chiama l'Unione Europea 
        il quale gioca un ruolo maggiore incontrollabile negli affari del mondo. 
        Essa è a due dita d di soppiantare il dominio economico dell'America 
        dopo la seconda guerra mondiale.  
       
      DELLE PROFEZIE PER LA NOSTRA EPOCA E ALL'ALDILA'  
        Quale sarà l'avvenire? E come l'Unione Europea preparerà 
        la scena per il settimo e ultimo tentativo di resurrezione della grandezza 
        e della forza della Roma Imperiale?  
        Quando paragoniamo Daniele 7 e Apocalisse 13 appare che le dieci corna" 
        (dei regni) siano descritte come sorgendo dall'Impero Romano; la settima 
        testa è la "bestia", le tre prime di queste "corna", 
        i Vandali, gli Eruli e gli Ostrogoti che furono "espulsi" su 
        ordine del papa. E' la realizzazione della profezia di Daniele 7: 7-8, 
        23-25. Rimangono le sette "corna" finali. Sei tentativi per 
        restaurare la gloria estinta della Roma Antica hanno ricevuto la benedizione 
        papale. Queste rinascite si sono prodotte poi si sono estinte, esse fanno 
        ora parte della storia.  
        La storia delle sette rinascite (sei appartenenti al passato, e una sta 
        per venire) è scritta nel simbolismo dell'Apocalisse 17. Qui, una 
        bestia è dipinta con sette teste e dieci corna. Questa creatura, 
        però, è differente di quella che si trova in Daniele 7 e 
        Apocalisse13. Questa è cavalcata da una donna. La donna simboleggia 
        una organizzazione religiosa chiamata Mistero, Babilonia la Grande. In 
        altre parole, è una continuazione dell'antica religione a misteri 
        di Babilonia che ora è divenuta grande e potente.  
        La creatura le sette teste che Apocalisse 17 rappresenta chiaramente nel 
        Sacro Romano Impero, poiché "le sette teste sono sette monti 
        su cui la donna siede" (v. 9). Al versetto 10, i sette monti sono 
        identificati a sette re o regni. Le creature dipinte in Daniele 7 e Apocalisse 
        13 non sono cavalcate dalla donna; ma la bestia di Apocalisse 17 lo è 
        effettivamente. Come la precedente, essa ha dieci corna sulla sua testa 
        finale.  
        In Apocalisse 17, le dieci corna rappresentano dieci futuri dirigenti 
        che daranno collettivamente la loro potenza e la loro autorità 
        alla bestia quando alla rinascerà nel tempo della fine del vecchio 
        Sacro Romano Impero. Questo periodo però è situato nel futuro 
        per noi poiché queste dieci corna combatteranno Cristo al suo ritorno 
        (versetti 12-14, 17).  
        Questo ci porta alla prima visione che Daniele aveva interpretato cioè 
        a dire della statua di Daniele 2. Le due gambe di ferro sormontano i piedi 
        composti di un miscuglio di ferro e d'argilla. Le dieci dita, cinque a 
        ogni piede, essendo dipinti come volando in frantumi per l'azione di Cristo 
        al Suo ritorno prima che Egli stabilisca il Regno di Dio sulla terra. 
        Le dieci dita di Daniele 2 e le dieci corna di Apocalisse 17 sono chiaramente 
        dei sinonimi. Essi simboleggiano dieci governanti che supporteranno collettivamente 
        e dichiareranno alleanza alla settima e ultima resurrezione dell'Impero 
        Romano.  
        Le gambe della statua di Daniele 2 rappresentano l'Impero Romano diviso 
        in due in un Impero Orientale e un Impero Occidentale dall'imperatore 
        Diocleziano nel 286 dopo G. C. La profezia della Bibbia porta più 
        particolarmente l'attenzione sull'Impero Occidentale, la bestia cavalcata 
        dalla "donna". Però, in Daniele 2 pare che la gamba orientale 
        da parte sua avrà il suo gioco nella rinascita finale. L'Impero 
        Romano Orientale si perpetrerà con degli imperatori con sede a 
        Costantinopoli fino al 1453, fino che i turchi ottomani invadessero la 
        città e uccidessero l'ultimo imperatore: Costantino XI.  
        Però, non era la fine della gamba orientale, dieci anni dopo la 
        caduta di Costantinopoli, nel 1472, il papa celebrò una cerimonia 
        di matrimonio tra Ivan il Grande, duca di Mosca, e Zoè, la nipote 
        ed erede dell'ultimo imperatore orientale." Il matrimonio rivestiva 
        una certa importanza stabilendo la proclamazione che faceva dei governanti 
        della Russia i successori degli imperatori Greci e i protettori del Cristianesimo 
        Ortodosso... Ivan prese il titolo di Zar cioè Cesare" (William 
        L. Langer, Enciclopedia of World history, p. 342). E' così che 
        attraversando la storia, l'Impero Romano continua come le due gambe. Vi 
        erano due pretendenti distinti alla successione di Cesare. Nel mondo Latino, 
        Germanico e Cattolico d'Occidente, il titolo era Kaiser. Nel mondo Greco, 
        Slavo e Ortodosso era Zar.  
        Colui che " annunzio la fine sin dal principio" (Isaia 46:10) 
        rivela che finalmente i dieci re (o dirigenti) che sono i successori delle 
        due "gambe" orientale e occidentale vorranno unirsi. Essi formeranno 
        l'ultima resurrezione dell'Impero romano, l'ultima incarnazione di Babilonia. 
         
        Ci sono parecchie cattive notizie a venire. Questi dieci dirigenti astuti 
        porteranno il loro sostegno a una unione di chiese e di stati che si profilano 
        in Europa, e punterà a dominare il mondo. Così che constata 
        Johannes Haller, storico popolare deceduto nel 1947: Nella memoria del 
        popolo Germanico il vecchio Impero (Sacro Romano Impero) si nutre di un'epoca 
        di grandezza e di splendore che deve apparire un giorno per farlo rivivere 
        ancora".  
        Dopo un corto interludio di pace apparente e di prosperità, questo 
        sistema tufferà la terra intera in un incubo infernale. Senza l'intervento 
        di Dio con il ritorno di Gesù Cristo su questa terra avverrebbe 
        una distruzione totale e nessuna carne avrebbe la fortuna di sopravvivere 
        (Matteo 24:21-22, 29-30).  
        Però, aldilà di queste cattive notizie vi è finalmente 
        una buona notizia! Queste sono veramente le migliori notizie che possono 
        essere possibili. Vedete voi, è a questo periodo di questa unione 
        finale dei dirigenti Europei che "L'Iddio del cielo farà sorgere 
        un regno, che non sarà mai distrutto... ma esso sussisterà 
        in perpetuo" (Dan. 2:44). 
       
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